Il Comune di Siracusa guarda già alla prossima stagione turistica e alle dinamiche che interesseranno gli operatori economici del territorio aretuseo e in quest’ottica la Giunta del sindaco Francesco Italia ha approvato il nuovo regolamento del commercio su aree pubbliche. Si tratta di un documento che va a fare chiarezza in un contesto che da parecchi anni a questa parte era diventato “teatro” di una presenza sempre più significativa di esercizi ambulanti, spesso finiti al centro di polemiche. Ambulanti che, però, loro stessi diventavano “vittime” di procedure burocratiche troppo complesse.
Il precedente regolamento risaliva al 2011 e dopo quasi 13 anni si è prospettata ora questa svolta strategica, da sottoporre, ovviamente, a questo punto anche all’esame del Consiglio comunale e prima ancora delle commissioni consiliari per i relativi intendimenti). L’obiettivo è molteplice, perché da una parte si cercherà di riordinare la geografia delle attività ambulanti presenti sul territorio, attraverso una mappatura delle aree dove sarà consentita la presenza di questi esercizi e dove invece non ci sarà questa possibilità.
La casa municipale ha deciso di non consentire che si vadano a posizionare le postazioni nelle vicinanze di monumenti archeologici, luoghi di interesse artistico-storico-culturale, e in molte vie e piazze prestigiose. E poi nelle piazze, in riva Nazario Sauro, corso Umberto, via Malta, via Catania, corso Gelone, viale Regina Margherita. Non ci saranno ambulanti allo Sbarcadero, via Arsenale, via Piave, viale Tunisi, Balza Acradina, via Politi Laudien, via Columba e via Elorina, viale dei Comuni, Scala Greca, Santa Panagia, via Tica, Tisia, Pitia e su via Nazionale. Analoga scelta per viale Paolo Orsi, inclusa la rotatoria all’ingresso della città, via Lo Bello e via Caldarella. Il divieto di posizionare queste postazioni ambulanti interesserà in particolare tutta la zona di Ortigia, dove si punta quindi a garantire il decoro e la piena fruibilità per i visitatori (oltre che per la gente del luogo) di questa bellissima area.
E poi, come detto, si intende snellire attraverso il nuovo regolamento approvato dalla Giunta Italia la sequenza di ritardi nella definizione delle procedure, che in diverse circostanze alimentano proteste tra gli addetti ai lavori, che lamentano un iter lento e complicato da espletare.
“Abbiamo cercato di contemperare tutti i vari aspetti, in modo chiaro e in una prospettiva di efficienza, efficacia ed economicità. Bisogna fare tutto nel miglior modo possibile, con trasparenza, nel rispetto delle normative e ci siamo impegnati sia per migliorare la vivibilità del territorio sia per consentire agli operatori di poter svolgere serenamente il proprio lavoro”, ha evidenziato il vicesindaco Edy Bandiera, che ha portato avanti questa iniziativa.
In particolare si va ad una stretta delle procedure cartacee per l’avvio dell’attività di vendita e basterà semplicemente presentare una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) in modalità telematica, non dovendo fare quindi la trafila per le varie autorizzazioni preventive da parte del Comune. “Non soltanto non sarà più bloccata l’attività di operatori che dovevano affrontare complicazioni e tempi talvolta troppo lunghi per avere i permessi, ma di fatto in questo modo il nostro Comune si va ad adeguare alle normative vigenti”, ha rimarcato Bandiera. L’elemento centrale della fase burocratica diventa, a questo punto, il Suap (Sportello Unico delle Attività Produttive), sia per la presentazione telematica delle richieste autorizzative che per il relativo nulla osta.
La Giunta ha anche dato indicazioni su quelli che sono gli elementi che dovranno caratterizzare le attività sul territorio, ponendo in premesso l’obbligo ineludibile di rispetto delle norme igienico-sanitarie per il commercio dei prodotti alimentare e la relativa qualità e lo stato di conservazione, al fine di evitare qualsiasi forma di contaminazione e dovendo rispettare tutto ciò che occorre per la salute pubblica. Il regolamento si sofferma, infine, allo stesso modo anche sui prodotti deperibili e le carni fresche, con divieti specifici per aree prive di servizi essenziali.
L’iniziativa dell’Amministrazione Italia, in tal modo, si pone in anticipo, in vista del 2024, l’obiettivo di introdurre in città elementi disciplinanti, in termini di ordine e di chiarezza nell’esposizione e nell’offerta, in questo ampio settore che rappresenta un pezzo importante dell’economia della città.