Le tante notizie di cronaca che in questi mesi hanno messo in discussione il quieto vivere in città, tra violenza e movida, hanno gettato ombre su Palermo. Il buio del capoluogo siciliano però non è solo figurato ma anche realtà. La percezione della sicurezza è letteralmente precipitata e l’assenza di illuminazione lungo le vie, i vicoli e le piazze pesa ancora di più come un grosso macigno.
Chi può dare un contributo alla soluzione del problema è Amg. La municipalizzata, totalmente nelle mani del Comune, come tristemente di consuetudine con le sue “sorelle“, non gode di ottima salute, o meglio, è monca di qualche pezzo.
La designazione del nuovo timoniere, ormai quasi un anno fa, aveva fatto ben sperare per l’avvio di una nuova era. Seduto al tavolo, le carte sulla scrivania di Scoma si sono moltiplicate e in cima alla pila svetta la più questione spinosa: il nuovo contratto di servizio. L’argomento ha tenuto e continua a tenere banco e certamente non sono mancate discussioni e colpi bassi. Un primo schema aveva visto la luce a inizio dicembre e proprio in quell’occasione i toni si erano inaspriti.
Il presidente dell’azienda ha sottolineato come “sulla base dello schema di nuovo contratto di servizio, Amg Energia ha in corso un importante lavoro di approfondimento che va di pari passo con il dialogo che è costante con amministrazione comunale e sindacati. Si sta effettuando un’attenta valutazione di tutte le voci di bilancio e degli elementi di natura finanziaria perché l’obiettivo è arrivare a una riduzione delle spese senza intaccare in alcun modo i servizi resi e la loro qualità“.
La proposta avanzata non ha soddisfatto Maurizio Terrani, coordinatore Uiltec Sicilia. I sindacati hanno infatti manifestato il loro parere contrario, in linea anche con quello espresso dal ragioniere generale del Comune, che deriva dalla perdita di 3 milioni di euro per l’azienda. “Questo contratto non è sostenibile sul piano economico-finanziario perché il Comune di Palermo aggiunge servizi in più a fronte di una decurtazione del contratto“.
I rapporti tra i vertici dell’azienda partecipata, i sindacati e l’amministrazione sono distesi, ma il fuoco cova sotto la cenere, il campo è ancora minato. Sul fuoco gli argomenti più caldi sono certamente la carenza di organico e l’inadeguatezza degli impianti. “Amg – aggiunge Terrani – ha una pianta organica sottodimensionata e l’età media è alta. Abbiamo richiesto più volte nuove assunzioni. Il Comune, qualche anno fa, aveva provato a emettere un bando ma poi fu ritirato“. Una sfida complessa e importante per il futuro della partecipata anche per il presidente Scoma che sta già “valutando un piano di prepensionamenti che darebbe parallelamente la possibilità di procedere a nuove assunzioni abbassando l’età media aziendale. L’obiettivo è quello di dare alla società una nuova spinta propulsiva, perché possa andare avanti proiettandola verso nuove sfide“.
Secondo stime occorrerebbero ulteriori 30 unità fra gli operativi ma la società al momento dispone di sette squadre, ognuna costituita da due operai. Squadre che ricoprono tutto il territorio cittadino, dovendosi occupare di circa 50 mila punti luce, di cui circa 40 mila risalenti agli anni ’70. E qui si apre dunque un nuovo capitolo: infrastrutture vecchie, obsolete, spesso guaste e difficili da riparare.
Dopo la “minaccia” di abbandonare il servizio durante le feste natalizie adesso i lavoratori tornano sul piede di guerra. A dicembre era già stato proclamato lo stato di agitazione e all’orizzonte sembra che la mobilitazione riprenderà molto presto. La partita Amg è ancora tutta aperta soprattutto in vista dell’imminente futuro. L’azienda infatti non si occupa solo della pubblica illuminazione ma anche della distribuzione del gas. Tra non molto, come in gran parte d’Italia, le reti di distribuzione andranno in gara ma nelle condizioni attuali non sembra che la municipalizzata sia nelle condizioni finanziarie e strutturali necessarie.