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Storia di una “sciarra” palermitana: l’Immacolata e la pace tra domenicani e francescani

mercoledì 8 Dicembre 2021

La colonna dell’Immacolata di Piazza San Domenico a Palermo, nasconde una storia . Protagonisti, due ordini religiosi: i Domenicani e i Francescani che, dopo secoli di ostilità, decisero di deporre le armi, ricucendo pubblicamente una ferita frutto di una “sciarra”, di un litigio, davvero insolito.

Le prime scaramucce, iniziarono intorno al XIII secolo e videro coinvolte le più grandi menti del tempo in un dibattito internazionale. A Palermo, questo “conflitto” si risolse, almeno formalmente, nel 1725 con la partecipazione dei domenicani alla processione dell’Immacolata (corteo che da sempre avevano disertato). I motivi di questa avversione? Diversi. Ragioni dogmatiche si intrecciano a questioni personali ed economiche esasperate da anni, anzi secoli, di lotte teologiche o pseudo tali.

Nel 1717 i domenicani avevano deciso di acquistare e demolire le case antistanti piazza San Domenico, per erigere la statua dedicata alla Madonna del Rosario. Tuttavia, l’intervento economico dell’imperatore, mutò in modo sostanziale il progetto iniziale. Tra il 1724 e il 1727, l’imperatore austriaco Carlo VI, (che in seguito al trattato di Londra, governava la Sicilia), aprì a Palermo la piazza antistante la chiesa di S. Domenico (anticamente chiamata Piazza Imperiale). Al centro della piazza fece erigere la colonna di marmo su cui fu innalzata la grande statua bronzea dell’Immacolata Concezione (al cui culto era particolarmente devoto l’asburgico imperatore), al posto della Vergine del Rosario a cui i domenicani erano devoti.

Un rospo duro da digerire ma da accettare, volenti o nolenti insomma. Fino ad allora, i Padri Domenicani, avevano avversato il culto dell’Immacolata Concezione tanto da non partecipare alla processione dell’8 dicembre. Soltanto una convenzione stipulata nel 1725 con i Frati Minori Conventuali, mette fine a questa querelle. In segno alla ritrovata unione, si stabilì con un atto pubblico, che i Francescani avrebbero da allora partecipato alla processione della Madonna del Rosario e i Domenicani a quella dell’Immacolata.

Come ricordato da Giuseppe Pitrè, l’accordo fra Domenicani e Conventuali, non fu affatto pacifico. Egli scriveva che “i domenicani non riuscivano a perdonare ai francescani, l’immensa colonna in onore dell’Immacolata in mezzo alla piazza della loro chiesa più grande. Una colonna che ricordava un trionfo dei frati conventuali , sostenitori della verginità mariana, posta in dubbio dai Frati domenicani. Quella colonna era insomma il simbolo permanente e colossale del dispetto verso ogni domenicano il cui ordine vide sempre di malocchio il giuramento del sangue del Senato palermitano“.

Il legame tra la Sicilia e l’Immacolata Concezione, ha origini antichissime ma, i momenti più salienti della devozione alla Vergine Maria, furono vissuti dalla città di Palermo nel 1624, quando scoppiò la peste. Il Senato palermitano, per contrastare il morbo che flagellava la città, fece ricorso a ogni mezzo a sua disposizione, compresa l’intercessione dell’Immacolata e di S. Rosalia, celebrando solennemente e in perpetuo, la festa delle due icone religiose. L’atto di fede compiuto dal Senato indusse il cardinale dell’epoca ad emettere il voto di credere e di difendere, fino all’ultimo spirito di vita, l’Immacolata Concezione. Una decisione che non piacque ai domenicani.

Per capire l’origine di questo “astio”, dobbiamo fare un passo indietro. Tutto nasce alla fine del 1200 quando, i primi seguaci di San Francesco, cominciano a portare avanti la tesi dell’Immacolata Concezione. Un’ipotesi certamente “pia” ma teologicamente difficile da digerire, in ragione dell’universalità della Redenzione di Cristo e, pertanto, profondamente avversata dai domenicani. Nei primi decenni del XIV secolo le controversie si erano ormai accese. Dispute pubbliche, discussioni a colpi di trattati tra i due schieramenti, animano il dibattito nelle università e nei luoghi di cultura. Lungo i secoli la posizione del magistero è stata prudente ma, con una tendenza a favore della posizione immacolatista.

Nel 1848 Pio IX mostra l’intenzione di chiudere la questione. L’8 dicembre 1854, con la bolla Ineffabilis Deus, l’Immacolata Concezione è un dogma cattolico e sancisce, in maniera definitiva, come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato. Da allora e nel caso di Palermo, prima di allora, domenicani e francescani vivono in pace e la Colonna dell’Immacolata di Piazza San Domenica, da simbolo della discordia, è diventata il simbolo di una sciarra ricomposta.

https://books.google.it/books?id=WI8j4eAz1LsC&pg=PA257&lpg=PA257&dq=immacolata+domenicani+francescani+palermo&source=bl&ots=JXcK2ZYxzK&sig=ACfU3U2cljeSzWMvkVNKqyUTxZ8sMNA3nw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiCr42Lkcf0AhWV_7sIHVXsCecQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=immacolata%20domenicani%20francescani%20palermo&f=false

https://turismo.comune.palermo.it/palermo-welcome-new-dettaglio.php?id=22228

 

 

 

 

 

 

 

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