Al 31 dicembre 2023 le scadenze europee sulla missione Salute del Pnrr che condizionano il pagamento delle rate sono state tutte rispettate. E delle scadenze nazionali l’unica da “attenzionare”, tra le tre differite, riguarda l’assistenza domiciliare integrata (Adi) negli over 65, ma “altri ostacoli sono all’orizzonte: grave carenza di infermieri, ruolo dei medici di famiglia e gap Nord-Sud”.
Su quest’ultimo punto il ddl Calderoli “va in direzione opposta all’obiettivo del Pnrr di ridurre le diseguaglianze”. E’ quanto emerge dal monitoraggio indipendente dello stato di avanzamento della Missione Salute del Pnrr, condotto dalla Fondazione Gimbe e “avviato – ha spiegato il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta – al fine di fornire un quadro oggettivo sui risultati raggiunti, di informare i cittadini ed evitare strumentalizzazioni politiche”.
“In Sicilia per raggiungere il target 2026 di assistere almeno il 10% della popolazione over 65 in Adi la Regione deve aumentare i pazienti assistiti del 131%; sono presenti 3,77 infermieri ogni mille abitanti. La regione è sotto la media nazionale pari a 5,06. Le scadenze europee sono state rispettate ma il Centro-Sud è in preoccupante ritardo sulla scadenza nazionale relativa all’assistenza domiciliare. Inoltre, la grave carenza di infermieri è uno degli ostali all’orizzonte per l’attuazione del Pnrr”.
“Al momento i ritardi sulle scadenze nazionali non sono particolarmente critici – sottolinea Cartabellotta – fatta eccezione per i nuovi pazienti che ricevono assistenza domiciliare. Tuttavia, effettuata la ‘messa a terrà della Missione Salute, il rispetto delle scadenze successive sarà condizionato soprattutto dalle criticità di attuazione del Dm 77 nei 21 servizi sanitari regionali, legate sia alle figure chiave del personale sanitario coinvolte nella riorganizzazione dell’assistenza territoriale, sia alle enormi differenze regionali, che rischiano di essere amplificate dall’autonomia differenziata”.
L’unica tra queste criticità a dover essere attenzionata è “l’assistenza domiciliare integrata: entro marzo 2023 avrebbero dovuto essere assistiti in Adi 296mila pazienti over 65, una scadenza slittata di 12 mesi per le enormi differenze regionali nella capacità di erogare l’assistenza domiciliare, ambito in cui il Centrosud era già molto indietro”.
Infatti, precisa la Fondazione Gimbe, “secondo quanto previsto dal decreto del ministero della Salute del 13 marzo 2023 per assistere almeno il 10% della popolazione over 65 in Adi il Pnrr si pone l’obiettivo di aumentare il numero delle persone prese in carico passando dagli oltre 640mila del dicembre 2019 a poco meno di 1,5 milioni nel 2026, per un totale di oltre 808mila persone in più”.