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Pnrr

Roma intima ai Comuni di rimodulare i piani integrati urbani, Amenta: “Così non va, ai sindaci servono chiarimenti”

martedì 10 Ottobre 2023
Paolo Amenta Anci Sicilia

Il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha chiesto ai Comuni di “procedere tempestivamente, entro sette giorni, all’aggiornamento dei dati del monitoraggio sui piani integrati urbani” per la riqualificazione delle periferie, “per consentire una valutazione con la Commissione europea rispetto alle prossime azioni da intraprendere”.

Roma è disponibile a riammettere i Piani integrati urbani tra i progetti finanziati con i fondi europei, accontentando i sindaci ma ponendo, al tempo stesso, una condizione ben precisa e avvisando per tempo gli

amministratori locali: in caso di fallimento dovranno essere i singoli enti a risponderne. In ballo ci sono oltre 2 miliardi dei “Piu” (Piani integrati urbani) finiti nel calderone dei tagli messi nero su bianco nelle settimane scorse dal governo Meloni e comunicati a Bruxelles per recuperare i ritardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Una misura davvero drastica in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo, perché i soggetti attuatori saranno chiamati a concorrere al pagamento della sanzione e ad assicurare il finanziamento degli interventi ritenuti inammissibili. “La mancata realizzazione anche di un solo intervento – chiarisce la nota – comprometterà il finanziamento dell’intera misura, con il rischio concreto di una serie di penalità”. Insomma chi sbaglia paga e così una spada di Damocle pende minacciosa sulla testa dei comuni siciliani, molti dei quali con i conti in rosso.

E’ quanto si apprende da una nota diffusa a margine della cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi , al termine della sessione sui piani integrati urbani che i sindaci chiedono di mantenere nell’ambito del piano di ripresa e resilienza. “Ad oggi – si legge nel testo – sono state riscontrate significative criticità e ritardi nell’affidamento dei lavori previsti per il 30 luglio 2023. Il ministro Fitto ha nuovamente evidenziato che la mancata realizzazione anche di un solo intervento comprometterà il finanziamento dell’intera misura, con il rischio concreto di una serie di penalità”. Ai lavori, presieduti da Fitto, hanno partecipato la sottosegretaria per l’Economia e le finanze, Lucia Albano, il Sottosegretario all’interno, Emanuele Prisco e i Sindaci delle Città Metropolitane.

Questo, alla fine, appare il “diktat” romano. In Sicilia le reazioni degli enti locali non si sono fatte attendere e arrivano attraverso l’associazione dei comuni che non le manda a dire.

Di fronte a tali esternazioni  infatti il presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta non nasconde le sue perplessità e anzi ribatte alla nota romana. “Vorremmo avere noi qualche chiarimento come sindaci. Alcuni piani integrati urbani delle Città metropolitane fanno parte del famoso spostamento di risorse provocato dal governo nazionale. Vogliamo capire se tale spostamento sia stato approvato e se ci sono le coperture finanziarie. Ad oggi non abbiamo una notizia ufficiale”. E poi “Quali sono i Piu da rimodulare?”

Ma un altro quesito è necessario. Al netto delle poche risorse economiche e umane, i sindaci siciliani saranno in grado di portare a termine i loro progetti?

Insomma, come al solito, da un lato c’è la politica dei colpi di penna che mira a cancellare con un tratto secco percorsi e rimodulazioni, dall’altro i territori sbandano senza trovare, al momento, una direzione.

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