L’alluvione in Emilia Romagna sotto il profilo idrico ha rappresentato un “big bang“, che segnato la fine della siccità, che assetava le regioni settentrionali e lo spostamento del fronte della scarsità idrica verso i territori meridionali dello Stivale e sulle isole maggiori. E’ quanto scrive l’Anbi nel suo ultimo osservatorio sulle Risorse Idriche.
Nel report viene lanciato l’allarme siccità al Sud Dalle mappe del Cnr, scrive l’Anbi, si evince come la percentuale di territorio italiano, colpito da siccità severo-estrema negli ultimi 6 mesi (quindi estate-autunno 2023), si attesti in Sicilia al 93%, mentre in Calabria raggiunge l’85% con la percentuale di abitanti, che vivono in territori colpiti da siccità estrema, che raggiunge il 12%, cui va aggiunta analoga percentuale di cittadini, che vive in condizioni di siccità severa.
Si tratta quindi di quasi 15 milioni di persone che, in modalità diverse, dalla scorsa estate sono toccate da una condizione di stress idrico. Esemplare è la situazione pluviometrica sulle province di Siracusa e Ragusa: nella prima, da Settembre ad oggi è piovuto il 61% in meno rispetto alla media; nella seconda, – 41% .
Nelle dighe palermitane sono presenti attualmente 71.700.000 metri cubi d’acqua, corrispondenti al 40% del volume massimo invasabile ed al 67% di quanto registrato un anno fa. Complessivamente gli invasi siciliani stanno trattenendo quasi 297 milioni di metri cubi, cioè -18% rispetto al 2023.