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Il fatto

Balestrate (PA), nuovi indagati per l’omicidio in discoteca

venerdì 19 Gennaio 2024

Sono stati celebrati questa mattina, nella cappella del cimitero di Partinico, i funerali di Francesco Bacchi, il ventenne morto in seguito alle gravi lesioni riportate durante una rissa scoppiata all’esterno della discoteca Medusa di Balestrate, in provincia di Palermo.

La salma, dopo l’autopsia effettuata a Palermo, è giunta ieri a tarda sera a Partinico (PA), scortata da volanti della polizia e accolta da una folla di giovani e non solo. Intanto, si apprende che ci sarebbero altre persone – oltre al ventenne arrestato – iscritte nel registro degli indagati, e tra queste anche dei minorenni. I funerali sono stati riservati soltanto alla famiglia. Davanti al cimitero erano presenti alcune decine di persone, ma poliziotti e carabinieri facevano entrare soltanto chi figurava in un elenco.

Il sindaco di Partinico (PA), Pietro Rao, ha proclamato per oggi il lutto cittadino e stasera ci sarà una fiaccolata per dire no a ogni forma di violenza. L’autopsia ha riscontrato una ferita alla testa ed ematomi al collo e al torace. Ci vorranno 60 giorni affinché i medici legali presentino la propria relazione al pubblico ministero. Andrea Cangemi, il ventenne indagato per omicidio preterintenzionale, è agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Palermo.

Mentre le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla procura di Palermo, proseguono per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Sono stati sentiti diversi testimoni e, anche dopo l’analisi delle immagini degli impianti di video sorveglianza che però non hanno del tutto chiarito la vicenda.

In tanti hanno preso parte alla fiaccolata per Francesco Bacchi, il giovane ucciso nei pressi della discoteca Medusa a Balestrate la notte tra sabato e domenica. Parenti, amici e cittadini dei comuni del circondario si sono riuniti in piazza a Partinico per un momento di riflessione. A parlare dal palco le mamme delle ultime vittime delle risse scoppiate in zona. La mamma di Paolo La Rosa il giovane ucciso davanti alla discoteca Millenium il 24 febbraio del 2020, la mamma di Vincenzo Trovato, il giovane di 22 anni ucciso davanti ad un lido di Balestrate il 12 agosto del 2022. Ha preso la parola anche la mamma di Francesco Bacchi che non ha avuto parole di perdono né per il giovane accusato di avere ucciso il figlio né per l’avvocato che lo assiste. Hanno preso la parola anche i sindaci di Partinico, Terrasini, Trappeto e Balestrate.

La tensione era tanta durante la manifestazione. Erano soprattutto i giovani amici di Francesco ad essere più arrabbiati per non avere potuto partecipare alla celebrazione del funerale che è stato ristretto ai soli parenti intimi della vittima. In tanti non hanno accettato la decisione del tribunale di concedere i domiciliari al giovane accusato dell’omicidio. Una scelta contestata anche dalla famiglia anche apertamente questa sera dal palco.

“Ciccio è stato ucciso due volte: una volta da quell’essere immondo e la seconda volta dallo Stato che ancora una volta ha voluto manifestare la sua forza approfittando della morte di un 19enne per scopi alquanto personali”. Lo scrivono in una lettera gli amici di Francesco Bacchi sulla decisione di fare svolgere in forma privata i funerali del giovane ucciso a Balestrate nei pressi della discoteca Medusa “Avete privato lui dell’essere salutato per come meritava visto il ragazzo meraviglioso che era e avete distrutto ancora di più la sua famiglia, noi amici e tutte le persone che lo amavano non permettendoci di vivere il dolore in santa pace ma circondati da carabinieri, polizia, squadra antisommossa come se Francesco fosse un boss mafioso, un terrorista o un delinquente. Francesco era semplicemente Francesco e non il “figlio di” come è stato presentato da tante testate giornalistiche che non hanno perso occasione per colpire ancora e ancora”.

Il riferimento è al padre di Francesco Bacchi, che è Benedetto ‘Nini’, agli arresti domiciliari in attesa della sentenza definitiva nel processo su mafia e scommesse incardinato sulle indagini dell’operazione Game Over. “E a coloro che difendono o meglio cercano di giustificare il gesto che ha portato Ciccio alla morte dico che prima della professionalità, in alcuni casi, bisogna mettere davanti l’umanità e agire di conseguenza – concludono gli amici – noi non ci fermeremo finché Ciccio non avrà la giustizia che merita sempre con correttezza ed educazione perché è vero ‘noi non siamo come loro'”.

 

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