Traspare positività, almeno da Roma, sul futuro dell’ex Blutec di Termini Imerese. Nel corso di un’intervista il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha risposto in merito ad alcune domande sulla riapertura del bando per la vendita dello stabilimento, con scadenza programmata al 28 febbraio, dopo che i commissari straordinari ex Blutec hanno ritenuto al momento le due proposte ricevute non ancora idonee (CLICCA QUI).
Il ministro si è detto “convinto che si giungerà a una soluzione positiva per l’ex Blutec di Termini Imerese. Come governo e Regione dobbiamo accompagnare e sostenere un eventuale e ulteriore investimento. Penso che si possa costruire un nuovo futuro produttivo, e quindi sociale ed economico, in quell’area puntando sull’attività portuale e logistica, e quindi sull’area ex Fiat e poi Blutec che ha una sua vocazione industriale ma certamente può avere anche funzioni logistiche produttive e commerciali. Siamo impegnati e sono convinto che l’obiettivo si possa raggiungere. Riusciremo a dare una soluzione e poi in maniera più generale affronteremo le tematiche inerenti l’industria automobilistica italiana che proprio lì ha lasciato il cantiere con quello che poi ne è conseguito. Ho sollecitato i commissari – ha aggiunto Urso – a fronte di alcune richieste che nel frattempo stavano giungendo di aprire la procedura della gara, ora è stata prolungata sia per consentire a coloro che hanno manifestato interesse a completare pienamente gli atti della procedura sia eventualmente a terzi di presentare una proposta“.
Le parole di Urso sono state ben accolte anche dall’assessore alle Attività Produttive Edy Tamajo, presente questa mattina alla Etna Valley di Catania con il ministro: “Le rassicurazioni del ministro Urso riguardo la riapertura dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese fa ben sperare. Come ho sempre detto – ha aggiunto – il governo Schifani è dalla parte dei lavoratori. Attendiamo a breve da Roma un incontro al Mimit in cui saranno presenti i vertici nazionali di Inps per discutere una volta per tutte di garanzie e del lavoro usurante mai riconosciuto agli operai ex Fiat“.