A sette mesi dall’orribile stupro di Palermo cosa è cambiato? La città è sicura? Sono stati presi provvedimenti dopo ciò che è accaduto?
L’Indice della criminalità 2023 offre l’immagine di un Paese sempre più pericoloso e violento, Palermo si trova all’interno della top30 città con più reati denunciati in Italia. Secondo la classifica de il Sole 24 ore sono in totale 113 le denunce di violenza nell’anno appena trascorso. Infatti, nella classifica generale sull’andamento della qualità tre città siciliane appaiono nelle prime 30 posizioni: si tratta di Catania (40.679 reati denunciati), Palermo (45.451) e Siracusa (14.139).
Venerdì 8 settembre è stata una giornata che avrebbe segnato un punto di svolta per la città, con l’inaugurazione della Control Room violenze ma anche furti, rapine e spaccate possono essere evitate o garantirebbero un tempestivo intervento. Almeno questo è quanto è stato detto dalle istituzioni. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del questore Leopoldo Laricchia e del presidente della Regione Renato Schifani hanno avviato la sperimentazione che per quanto previsto sarebbe dovuta andare a regime entro gennaio 2024.
Quali sono gli aggiornamenti?
Il sistema di videosorveglianza ad oggi conta circa 830 telecamere attive su tutta la città. Uno strumento particolarmente tecnologico, all’interno della control room sono stati montati 18 schermi da 65 pollici che compongono una parete intera, dando la possibilità di visionare bene tante aree della città. Il sistema permette di registrare e immagazzinare le immagini per circa 7 giorni.
“La control room non è funzionante al 100% ma ci stiamo lavorando”, così commenta Angelo Colucciello, comandante della Polizia Municipale. “E’ attiva con il solo personale della Polizia Municipale e abbiamo spostato all’interno sia il centralino che l’intera centrale operativa. Nel corso di quest’anno verrà incrementata con ulteriori 500-700 telecamere che sono in via di acquisizione, questo ci permetterà un controllo particolarmente attento di gran parte delle aree della città. Tutte le telecamere sono ad altra risoluzione, permettono di intercettare le targhe dei veicoli, valutare i flussi di traffico e attenzionare tanti altri sistemi come il controllo degli sversamenti dei rifiuti, funzionamento dell’illuminazione pubblica o altri servizi comunali che piano piano stiamo cominciando ad incrementare per rendere la control room perfettamente funzionante“, conclude.
Attraverso un’applicazione “ApPalermo“, inoltre, sarà possibile inviare notifiche di alert via smartphone così poi dare la possibilità a chi accede di inviare la propria segnalazione di emergenza tramite carta d’identità e spid.
La sala multimediale della polizia municipale, dotata di sistemi che permettono un approccio multilivello, è collegata con le centrali operative delle altre forze dell’ordine e interverrà sia sulla mobilità che su sicurezza e tutela dell’ambiente.
“Quello di Palermo è un esempio per tutto il Paese. L’intelligenza artificiale – aveva commentato Piantedosi – entra nella gestione del controllo di sicurezza delle città. Elemento importante è la capacità di mettere le informazioni in condivisione tra le varie istituzioni dello Stato: forze dell’ordine, Comuni, Regioni”.
Una videosorveglianza che riguarda i vari quartieri della città, con maggiore attenzione per quelli più a rischio. “Le statistiche – afferma il sindaco Lagalla –dimostrano che Palermo non si colloca tra le città più a rischio d’Italia in termini di ordine pubblico. Ma oggi per la sicurezza ha uno strumento in più nell’ottica della digitalizzazione”.