In principio doveva essere la soluzione di tutti i problemi. Ci manca poco che diventi il problema più grande. Lanciata come una idea che avrebbe dovuto rendere più fluido il sistema dei pagamenti della Regione e più in generale la contabilità dell’ente, oggi presenta più falle e buchi di quante non siano le soluzioni intercettate.
Per l’esercizio finanziario 2024 la Regione Siciliana con la circolare del 27 dicembre 2023 della ragioneria generale aveva erogato le prime modalità di trasmissione degli atti della nuova piattaforma di nome Score, sostitutiva alla già utilizzata in precedenza Iride.
Lo strumento ha l’obiettivo di raggiungere una maggiore snellezza operativa alleggerendo in qualche maniera le ragionerie centrali e così velocizzare la spesa. Le varie circolari adottate dal Bilancio sono molto dettagliate e tendono ad un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni attive ma ad oggi, sembra che la nuova piattaforma non giri per il verso giusto e la tanta agognata semplificazione burocratica e procedurale è ancora una chimera.
“A quanto pare si è inceppato qualcosa“, così commenta Giuseppe Raimondi, segretario Uil Sicilia. “L’amministrazione ha organizzato dei corsi di formazione e di aggiornamento che però sono stati un fallimento, tanto che sono subentrate delle difficoltà nel gestire la piattaforma stessa“.
“Ci sono settori in cui la mancata erogazione dei finanziamenti si traduce in mancato pagamento degli stipendi come nel caso del dipartimento dell’istruzione e della formazione professionale. La soluzione sarebbe quella di rendere obbligatoria la conoscenza e l’approfondimento di questa piattaforma in modo da attuare la circolare erogata dal bilancio”.
Da un lato si vuole attuare una sburocratizzazione e una accelerazione delle procedure e dall’altro è la stessa amministrazione attiva che non si da una mossa.
“Non sappiamo se la causa è da ricercare tra le Amministrazioni attive poco scrupolose, ma al momento non si emettono i titoli di spesa e la cassa regionale non paga i beneficiari che a loro volta non paga gli stipendi ai lavoratori degli Enti di formazione“.