“Dopo questa lunghissima, estenuante, e soprattutto vergognosa querelle tra i partiti politici per spartirsi la sanità siciliana, quantomeno ci saremmo augurati di avere ai vertici di Asp e ospedali il meglio in circolazione. Alla luce di come stanno andando le cose, anche quella pia illusione può dirsi praticamente sparita: tra gli aspiranti manager selezionati dai partiti ci sono non solo soggetti con procedimenti penali in corso, ma anche candidati con sufficienze molte risicate sulla base della valutazione del loro operato nel 2019. Come dire, c’è da stare poco allegri per il futuro: finché la politica non uscirà dalla sanità per il paziente il futuro sarà tutt’altro che roseo“. Lo afferma la deputata M5s Marina Ardizzone a conclusione della seduta della commissione Affari istituzionale dell’Ars che oggi si è occupata della questione della nomina dei manager, che arriverà al capolinea il 14 marzo prossimo con la votazione.
“Cercheremo in tutti i modi – dice Ardizzone – di far sì che il governo cambi le nomine. Quantomeno sarebbe stato opportuno escludere chi ha procedimenti penali in corso Sappiamo bene che tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, conosciamo però bene anche la lunghezza dei processi che probabilmente supererebbe la durata dell’incarico manageriale“.
“Scorrendo le valutazioni di alcuni probabili futuri manager – afferma il capogruppo Antonio De Luca – salta agli occhi che quelli che nel 2019 ricoprivano incarichi di dirigenza sanitaria avrebbero ottenuto ottimi risultati nella gestione dei pronto soccorso. A memoria non ricordo che nel 2019 le aree di emergenza in Sicilia avessero standard svizzeri. Questa storia ci ricorda un po’ le valutazioni dei dirigenti regionali quasi sempre promossi con il massimo dei voti nonostante i risultati dei servizi resi ai cittadini siano alquanto deludenti“.