Sono almeno quattro i siciliani che compaiono nella lista delle “ricerche” di Striano pubblicate da molti giornali (clicca qui). Ricerche anche sul conto del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha espresso il suo disappunto in merito alla vicenda.
“L’inchiesta che sta portando avanti la Procura di Perugia, se confermata, disegna un quadro molto grave e sconcertante che rischia di calpestare i pilastri della democrazia nei quali credo fermamente e sui quali si fonda lo Stato di diritto”.
Lo afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che aggiunge: “I fatti vanno certamente approfonditi nelle sedi opportune e, al riguardo, esprimo piena fiducia nell’operato della magistratura, alla quale spetta il compito di definire i contorni di questa vicenda e di fare convincente chiarezza. In particolare, sarà necessario verificare se si sia di fronte alla sconsiderata iniziativa di un singolo ed infedele soggetto o se, al contrario, dietro questa attività di vero e proprio dossieraggio si nasconda una trama da scandagliare nei suoi pericolosi ed inaccettabili aspetti di delegittimazione di incolpevoli personaggi che rischiano di diventare strumentali bersagli di oscure e minacciose macchinazioni mediatiche. Per quanto mi riguarda, reputo almeno sospetto apprendere dalla stampa che le informazioni che mi riguardano sarebbero state attinte nei giorni della campagna elettorale per sindaco di Palermo, peraltro in coincidenza di malevoli attacchi nei miei confronti ad opera di alcune e ben identificate testate giornalistiche”.