GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Da Palazzo Orléans, il Presidente della Regione Nello Musumeci ha augurato un buon 2022 ai cittadini siciliani e tracciato un bilancio del 2021. In diretta Facebook il Goverbnatore ha fatto un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi e le prospettive per il 2022, tra aumento della ricchezza, crescita delle esportazioni e il ruolo sempre più centrale dell’Isola nel Mediterraneo.
In Sicilia ha lavorato e sta lavorando “un governo libero da condizionamenti esterni” e “non sempre è stato così, anche nel recente passato“. Ha affermato il Presidente. “La nostra libertà – ha aggiunto – è anche merito delle forze politiche della coalizione. Le voglio ringraziare tutte per avere fatto prevalere sempre il lavoro comune e l’interesse generale, pur, alcune volte, nella differenza di vedute. Perché amministrare è il modo migliore per raggiungere quella normalità che alla Regione era diventata un’eccezione. Ecco la rivoluzione della normalità. E’ questo lo spirito con cui ci siamo occupati, per esempio, di pulire fiume, realizzare strade, ricostruire luoghi di cultura, difendere la bellezza dei paesaggi, esaltare i nostri prodotti tipici, riaprire parchi archeologici, pensare nuovi musei, lanciare nuovi concorsi internazionale di progettazione. E’ lo stesso spirito – ha sottolineato Musumeci – del lavoro quotidiano dei prefetti, dei sindaci, dei commissari delle province. Voglio ringraziarli tutti. Così come desidero ringraziare il presidente del parlamento siciliano e tutti i gruppi parlamentari“.
“La Sicilia è centrale perché il Mediterraneo è tornato centrale. L’hanno capito tutti, tranne l’Europa che ha deciso di non giocare ancora la partita del futuro che si chiama Africa, un Continente oggi conteso da Russia e Cina, che tristezza. Per l’Europa il Sud del mondo si racchiude forse solo nell’emergenza migrazione, e anche quest’anno ci hanno lasciati soli, con gli sbarchi sulle nostre coste cresciuti a dismisura e con essi le morti annunciate di tanti innocenti“.
“La centralità della Sicilia per i prossimi anni – ha detto il governatore – è un fatto essenzialmente economico. Il mondo guarda a noi ai nostri porti con una visione strategica diversa. La new economy sa di avere in Sicilia la piattaforma più importante attorno alla quale si sviluppano gli investimenti maggiori per il 5G perché è sotto di noi che passano le grandi connessioni che collegano Occidente e Medio Oriente. Per noi il Mediterraneo è il luogo della storia, della cronaca, del presente e del futuro: è forza e destino della Sicilia“.
“La Sicilia nei prossimi 10 anni sarà una cassaforte colma di risorse, oltre 50 miliardi di euro. E due sono le garanzie che posso dare ai siciliani sin da ora: la prima è che il portone di questo palazzo di governo continuerà a restare chiuso per affaristi e mafiosi e la seconda certezza è che non perderemo un solo euro a disposizione“.
“Nella nuova pianificazione puntiamo alle grandi infrastrutture: il ponte sullo stretto, i porti, le strade e le ferrovie. Possono e debbono diventare un obiettivo concreto. E sarebbe un grande volano per l’economia, e non soltanto siciliana, ma di tutto il Paese. Cosa aspetta Roma per fare i progetti per finanziarli, visto che si tratta di opere di competenze romane?“. Ha affermato il Governatore.
“Noi vogliamo essere protagonisti nella transizione energetica e digitale – ha aggiunto – con l’obiettivo di realizzare in Sicilia un grande hub di produzione dell’idrogeno a servizio non solo del Mezzogiorno d’Italia. Rigenerare è la parola chiave delle nostre scelte. Vogliamo utilizzare tutte le grandi opportunità, a partire dalle Zes, per attirare nuovi investimenti italiani e stranieri. Non dobbiamo avere paura di essere ambiziosi. Dobbiamo esserlo perché in questi anni al governo della Regione abbiamo gettato le fondamenta sulle quali costruire un nuovo modello di Regione“.
“Dobbiamo essere orgogliosi della Sicilia – continua – che stiamo ricostruendo e che in questi anni è riuscita a darsi strumenti di programmazione che mancavano da 20 anni, qualche volta anche da 30. E’ la Sicilia che ha scelto l’abbandono del precariato per restituire la dignità del lavoro, che ha pensato ai giovani, agli anziani, alle persone con disabilità, ai meno garantiti. E’ la Sicilia che ha meritato il plauso delle maggiori organizzazioni datoriali nel momento più difficile della sua storia“.
“Quello trascorso – ha ricordato il governatore – è stato un anno impegnativo, ma anche di importanti risultati. Nel 2020 la Sicilia perdeva circa il 9 per cento della propria ricchezza, quest’anno cresce del 7 per cento. Lo scorso anno i lunghi lockdown avevano reso difficili il lavoro, le produzioni e le esportazioni. Oggi il nostro export cresce del 26 per cento e siamo tra le prime regioni italiane. Crescono l’occupazione, le nuove imprese, gli appalti per le opere pubbliche, gli arrivi dei turisti. Per la prima volta da tanti anni – ha aggiunto Musumeci – gli osservatori finanziari ci guadano in maniera diversa, non più gli ultimi della classe ma una regione che ha riconquistato la propria credibilità“.
“Il 2022 sarà un anno intenso di risultati. La chiusura dell’accordo finanziario Stato-Regione che consentirà alla Sicilia di recuperare centinaia di milioni di euro. Resteremo la prima Regione per denaro speso nel territorio e nella lotta al dissesto idrogeologico e, lo dico con un anno di anticipo, per il quinto anno di fila non manderemo indietro un euro a Bruxelles. Nelle opere pubbliche è previsto l’avvio di importanti cantieri in ogni provincia dell’Isola, mentre, come è noto, sono finalmente ripartiti dopo 30 anni i concorsi pubblici alla Regione“.
“Non ho fatto riferimento alla pandemia, per scelta precisa, ma lasciatemi dedicare un ringraziamento per lo straordinario lavoro che, anche in queste ore, stanno svolgendo i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e amministrativi, i soccorritori del 118, le donne e gli uomini in divisa“.
“A tutti loro, interpretando il sentimento di gratitudine del popolo siciliano – ha aggiunto – voglio esprimere il più vivo apprezzamento per la professionalità e l’impegno profusi, a volte sino all’estremo sacrificio. Un particolare pensiero voglio rivolgere anche alle associazioni e ai volontari della Protezione civile, ai vigili del fuoco che hanno seguito le tante calamità ed emergenze di questo 2021, fino alla tragica esplosione di Ravanusa e al pietoso e difficile recupero delle nove vittime“.
“Dopo anni difficilissimi di rinunce, sacrifici, incertezze il 2022 ci consegna il dovere della speranza per la nostra Isola e per ciascuno di noi. La speranza, anzi la certezza di un futuro migliore che vogliamo costruire insieme. Basta rassegnazione, dobbiamo sapere osare e, se necessario, dobbiamo sapere sfidare il destino avverso perché uniti possiamo farcela“.