Il Comune di Taormina avvia una nuova stretta sulle potenziali situazioni “anomale” che concorrono al fenomeno della crisi idrica in città. Da qui la decisione della Giunta del sindaco Cateno De Luca che, accogliendo la proposta dell’assessore all’Urbanistica, Antonio Lo Monaco, ha deciso di disporre un censimento di tutte le piscine presenti in città con relative caratteristiche volumetrie e della posizioni geografica in cui si trovano.
Il censimento riguarderà tutte le piscine al servizio delle strutture ricettive e di ospitalità, che sono “soggette ad iscrizione in catasto con la rispettiva rendita secondo le norme vigenti”. La casa municipale ha disposto di “verificare la tipologia di allaccio alla rete idrica comunale” e di “verificare che le acque di scarico delle piscine siano rispondenti alla normative vigente”.
“Ogni piscina – ha deliberato la Giunta – deve essere inserita sul sito del Comune di Taormina e da condividere in rete con Asm Taormina. Viene formulato, inoltre, un avviso pubblico al fine di invitare i proprietari a regolarizzare la propria posizione con il Comune di Taormina e gli enti competenti. Per le piscine abusive è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 2 mila euro e 20 mila euro”.
“Il brand Taormina – evidenzia Lo Monaco – produce un ingente flusso turistico sul territorio, le attività ricettive si sono attivate al fine di incrementare i servizi e livelli di qualità sul mercato dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera, negli ultimi anni sono quindi aumentate le richieste aventi per oggetto la realizzazione di piscine interrate con annessi servizi ed accessori. Attraverso strumenti tecnologici e Google Earth si è potuto constatare che sul territorio comunale esiste un consistente numero di piscine del tipo interrate e seminterrate. Da visure a campione sul sito dell’Agenzia delle Entrate le piscine non risultano in maggioranza in catasto dichiarate con le rispettive rendite. Dal punto di vista urbanistico la piscina, infatti, non può essere attratta alla categoria urbanistica delle mere pertinenze, poiché sul piano funzionale non è esclusivamente complementare all’uso delle abitazioni e non costituisce una mera attrezzatura per lo svago alla stessa stregua di un dondolo o di uno scivolo installati nei giardini o nei luoghi di svago. Sul territorio del Comune di Taormina tutte le piscine sono a servizio di struttura turistico-ricettiva o casa vacanze del cui fine di lucro non può dubitarsi. L’orientamento della giurisprudenza qualifica come nuova costruzione la realizzazione di piscina interrata (ma anche seminterrata). Inoltre, una sentenza del Consiglio di Stato ha sancito che la piscina non è una pertinenza e dello stesso parere sono le varie sentenze che confermano sempre che la piscina non è una pertinenza”.
“L’acqua di approvvigionamento della piscina – conclude Lo Monaco – grava sulla rete comunale, mentre le acque di scarico delle piscine devono rispondere oltre alle specifiche disposizioni locali e dei consorzi e/o enti di recupero acque, inoltre le attrezzature annesse alle piscine solarium, bagni, wc. Nel complesso la piscina con annessi accessori rappresenta un carico urbanistico. Pertanto le piscine disseminate su tutto il territorio del Comune di Taormina sono alimentate con la rete dell’acquedotto comunale con acqua potabile, per i motivi suddetti diventa priorità dell’Amministrazione comunale raggiungere i seguenti obiettivi”.