Nel lontano 1991, assumendo una carica amministrativa al comune di Palermo ebbi la gradevole sorpresa di ritrovarmi due finanziamenti disposti dal Ministero delle aree urbane: uno di 620 miliardi delle vecchie lire destinato alla realizzazione di una metropolitana leggera, l’altro di 90 per un piano parcheggi.
Pensai di avere vinto, insieme alla città, un terno al lotto: metro e piano parcheggi, quasi un sogno! E tale è rimasto: dopo 30 anni. Esistevano già gli elaborati predisposti dalla Cassa per il Mezzogiorno con “ il Progetto 32” quindi con un costo di zero lire per il comune ma, una considerazione postuma, mi porta a pensare che già questo non andasse bene.
Predisposi la variante al PRG per l’ubicazione delle stazioni di testa a Brancaccio e di arrivo in viale Francia e fui molto sorpreso, anche se solo per un momento, dalla strenua opposizione che gli adepti dell’attuale sindaco Orlando ed consiglieri della lista “Insieme per Palermo“, alias PCI , fecero sia in commissione urbanistica che in consiglio comunale. Quell’opera non si doveva fare! Andai comunque avanti ma iniziò subito il fuoco di sbarramento con l’uso delle munizioni più incredibili.
Insapienti, alias ignoranti strutturati al meglio, argomentarono che il sottosuolo di Palermo non sarebbe stato idoneo ad ospitare l ‘opera adducendo: per un verso la presenza di vestigia storiche e preistoriche, per un altro quella di una falda acquifera particolarmente consistente; dimenticando o peggio non sapendo, che circa 1200 anni prima gli arabi proprio in quel sottosuolo avevano scavato gallerie per il convogliamento delle acque di falda, e che le metropolitane di tutte le città del mondo attraversano i centri direzionali, passano sotto i fiumi ed hanno talvolta, come a Parigi, stazioni dentro gli stessi. Per le vestigia penso poi alle stazioni Colosseo a Roma e Duomo a Milano. Si va poi sul demenziale quando si fa trasparire che la metropolitana è un’opera di destra mentre il Tram sarebbe di sinistra (Sic!).
Risultato: Il Tram! Non sono negazionista né prevenuto e ritengo che la linea di tram Roccella stazione Centrale avrebbe potuto essere un elemento valido nell’ambito di un sistema imperniato sulla metropolitana che, oltre all’asse principale, prevedeva altre due bretelle di collegamento con la parte alta della città.
Il tram di oggi sarà di sinistra ma perde un milione al mese e scarica sull’inefficiente rete di autobus tutti coloro che lo usano. Nel frattempo si va avanti con progetti di altre linee di tram, così da deturpare definitivamente via Libertà; l’ arteria che, a suo tempo, diede alla città una immagine ed un respiro europei.
Le squallide vicende del consiglio comunale interessano veramente poco ma sono stato colpito da una dichiarazione dell’assessore Catania che paventava il ritorno al potere, nella città, di quanti lo avevano gestito negli anni precedenti la “Primavera di Palermo”. Come dire che se pensi di far funzionare la mobilità senza sfregiare via Libertà e senza gettare all’aria miliardi, sei sodale di poteri indicibili o peggio ancora. Grande Leonardo Sciascia!
Ci risiamo: qualcuno, non si sa per quale ragione, ritiene di essere alla detentore della verità. Purtroppo questi sedicenti uomini di sinistra dimenticano, o forse ignorano, che la prima caratteristica di un pensiero politico e sociale evoluto è la laicità intesa come disponibilità al confronto, polemico quanto si voglia, ma mai strumentale o peggio, dogmatico. Infine sarei ben lieto , assieme a molti palermitani, se l’assessore Catania autosospesosi ( ma che significa?) ed il suo sindaco lasciassero le loro cariche e si rimettessero al giudizio dei cittadini: ma sono certo che non lo faranno così come i consiglieri comunali, perché gli scranni di Sala delle Lapidi non saranno il massimo, tuttavia assicurano qualche comodità ai loro occupanti, opposizione compresa: