Il Palermo ferma la scia di sconfitte ma non basta. Certo ormai della prima vittoria in casacca rosanero, sfuma nel finale la prima vittoria di Mignani dal suo approdo nel capoluogo siciliano. Contro l’Ascoli, termina 2-2 il penultimo turno di serie B. Non bastano i gol di Brunori e Soleri, entrambi recuperati da Caligara. I rosanero reggono il vantaggio di un gol di scarto fino al recupero finale, ma gli ampi spazi lasciati ai piceni e l’incapacità di provare la conclusione nel corso del secondo tempo, hanno inevitabilmente pesato sul risultato finale.
La pesante batosta di La Spezia (CLICCA QUI) non ha lasciato scampo all’inevitabile decisione di “punire” la squadra relegandola in ritiro (CLICCA QUI). Giorni densi e impregnati di lavoro non solo per i giocatori, ma soprattutto per il tecnico ligure. A un mese dal suo approdo nel capoluogo siciliano (CLICCA QUI), ha avuto modo di mettere sotto torchio i suoi ragazzi. La lunga riflessione ha condotto a nuove scelte, ben visibili già dal primo minuto.
A sorprendere più di tutti è la staffetta tra i pali. Per mesi il dibattitto sul portiere titolare si era infuocato, visti i ripetuti errori di Pigliacelli dai tiri dalla distanza e dai calci piazzati. Proprio nelle ultime ore la possibile idea di veder esordire Desplanches era sbiadita. Mignani però ha deciso di spiazzare tutti, scommettendo sul Guanto d’oro dei Mondiali U20.
Si mischiano le carte in difesa. Escluso dopo l’opaca prestazione al Picco lo statico Buttaro. Al suo posto, sull’esterno destro sulla linea del centrocampo, Diakité. Il braccetto di destra della linea a tre passa così di diritto a Nedelcearu. A completare il terzetto Lucioni e Ceccaroni. Se a sinistra e a centrocampo Lund, Gomes e Segre sono confermati, cambia il “jolly“. Sembra esaurita, almeno per il momento, la fiducia riposta in un evanescente Di Francesco, oggi in panchina per lasciare il posto a un ormai recuperato Ranocchia, a sostegno del tandem Soleri-Brunori.
L’avvio è silenzioso tra gli spalti, con l’ingresso della curva nord al quarto d’ora di gioco, come annunciato alla viglia, ma scoppiettante in campo. Pronti, partenza, via. Palermo subito in vantaggio. Il lancio lungo di Lucioni trova Brunori, bravo a intercettare e appoggiare per la galoppata di Soleri che in area restituisce il favore al compagno di reparto. Il capitano si libera della difesa, non si lascia ipnotizzare da Vasquez e imbuca per l’1-0.
L’Ascoli prende le redine del palleggio, ma i più pericolosi restano i rosanero, grazie al lavoro provvidenziale a centrocampo di Segre e Gomes. Al tredicesimo i siciliani si divorano il raddoppio. Il bomber italo-brasiliano semina le maglie bianconere sulla sinistra, piazza la sfera in area e trova i piedi ineducati di Diakité. Tutto solo davanti lo specchio della porta e con i tempi necessari per studiare la conclusione vincente, il numero 23, si lascia pervadere dalla confusione e tenta di piazzare malamente sotto l’incrocio dei pali, sparando però alto sopra la traversa. La chance sprecata è il perfetto riassunto della prestazione dell’ex Ternana, autore di vincenti scatti, ma anche di gravi svarioni e di qualche fallo di troppo, nel disperato tentativo di recuperare e farsi perdonare, evidenziando, dunque, tutti i suoi limiti.
I piceni crescono e al ventesimo Desplanches blocca la prima conclusione, abbastanza semplice, su punizione. La seconda chiamata è fatale. Otto minuti più tardi Nedelcearu offre l’assist per Tarantino. Celia crossa in area per Caligara che anticipa Ceccaroni e beffa l’estremo difensore, che non arriva all’angolo destro: 1-1. Il club di viale del Fante subisce il colpo, ma questa volta ingrana la marcia e reagisce. I marchigiani faticano a tenere testa e gli svarioni fioccano. Al trentaquattresimo Diakité dalla metà campo pesca in area Soleri. Il numero 27 duetta magistralmente con Segre, che in rovesciata offre sul piatto d’argento il gol del 2-1 al compagno.
Al rientro dagli spogliatoi i primi dieci minuti sono in favore della squadra di Carrera, decisi a recuperare lo svantaggio. I rosa oltrepassano con difficoltà la metà campo, senza riuscire a intravedere l’area piccola di Vasquez. Al cinquantasettesimo è tempo di sostituzioni. Triplo cambio per gli ospiti, con l’ingresso dell’ex Nestorovski, mentre Gomes è costretto ad abbandonare il manto erboso a causa di un fastidio al ginocchio. Al suo posto Henderson.
La svolta offensiva dell’Ascoli prende forma sotto gli occhi di un Palermo disposto lungo le barricate. Anche rinfrescando la manovra offensiva, sostituendo Ranocchia per Di Francesco, i padroni di casa restano in balia degli avversari, sotto i colpi dei vari Nestorovski, Masini e D’Uffizi e gli interventi decisivi dell’esordiente Desplanches. A meno di dieci minuti dalla fine Mignani getta nella mischia Mancuso, Marconi e Stulac, per Brunori, Ceccaroni e Nedelcearu.
Dal nulla, inaspettatamente, il club di viale del Fante sfiora il tris. La conclusione sporca da fuori area di Di Francesco arriva tra le braccia di uno sbadato Vasquez che perde la palla, recuperandola sulla linea, giusto in tempo prima dell’arrivo di Mancuso. L’Ascoli resta alta, ma l’ultima chance è per il tacco sfortunato di Soleri che non inquadra lo specchio della porta. Allo scadere però, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, il potente sinistro di Caligara riaggancia i rosa decretando il definitivo 2-2.