L’analisi condotta dalla Cgia di Mestre, coordinato da Paolo Zabeo, ha evidenziato una netta ripresa della produttività in buona parte delle province siciliane dopo il periodo pandemico. Gli anni dell’emergenza da Covid-19 avevano infatti segnato un’inflessione del Pil, recuperata parzialmente nell’ultimo anno. Il divario tra il Mezzogiorno e le Regioni del Nord Italia continua però a farsi sentire.
La situazione attuale vede confermare in Sicilia il trend positivo con un +3,21%. Occorre però diversificare l’analisi in base alle singole province. La differenza di valore aggiunto che si è registrato tra il 2019 e il 2024 viaggia infatti a scartamento ridotto in alcune zone dell’Isola. La rivelazione è rappresentata da Siracusa, che fa registrare +12,95, posizionandosi seconda a livello nazionale. La provincia aretusea è seguita, seppur con un certo distacco, da Caltanissetta. L’area Nissena segna un saldo positivo di +9,43%, dimostrandosi anch’essa una sorpresa tutta siciliana rispetto alla media del Sud che si ferma soltanto a +3,36%.
Quasi allineati con la tendenza dell’Isola si dimostrano sia Palermo che Ragusa, dove la crescita si arresta, rispettivamente, a +3,53% e +3,56%. La realtà si dimostra invece diversa in altre parti della Sicilia. Enna non supera neppure il punto percentuale per l’arco temporale 2019-2024 (+0,83%), mentre rimangono al di sotto della media regionale anche Messina (+1,61%), Trapani (+2,07%), Catania (+1,78%) e Agrigento (+1,66%).
Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. La positiva crescita degli ultimi anni, secondo la Cgia di Mestre, è destinata ad arrestarsi già nel corso di quest’anno. In linea con l’inflessione a livello nazionale, anche la Sicilia subirà nel 2024 una consistente battuta d’arresto, segnando appena lo +0,46%. Netta involuzione quindi, ma in linea con quanto avviene in tutto il Sud Italia, dove le proiezioni di crescita sono pari a +0,46%. Anche sotto questo aspetto vanno distinti alcuni fanalini di coda dalle teste di serie. Palermo detiene lo scettro registrando uno +0,63%. Completano il podio Messina (+0,48%) e Trapani (+0,32%).
Decrescita sorprendente invece per Enna (-0,04%) e per Ragusa (-0,14%). Male anche Caltanissetta, seppur lievemente sopra lo zero (+0,06%). Trapani, Siracusa e Agrigento rimangono al di sotto della media regionale per il 2024, confermando la controtendenza del periodo immediatamente post-pandemico.
Interessante anche il dato relativo alla circolazione dei mezzi pesanti sulle autostrade regionali, che rappresenta un indicatore rilevante sulla mappatura della geografia delle aree produttive. Risultati incoraggianti che testimoniano la crescita dell’Isola, ma che non sono ancora sufficienti per porla allo stesso livello delle aree settentrionali. Sono 4.067 i tir che quotidianamente percorrono la A18 tra Messina e Catania (+5,2% rispetto al 2019) e 1.690 sulla Palermo Messina (+9,7% rispetto allo stesso anno). Nulla a che vedere, per esempio, con i 23.431 camion che ogni giorno occupano l’asfalto della A1 tra Milano e Bologna.