Nuovi controlli della Polizia Municipale di Palermo nei luoghi della movida. Lo scorso fine settimana gli agenti sono intervenuti in piazza Caracciolo, alla Vucciria, dove hanno confiscato due attività di commercio su area pubblica a posto fisso e ne hanno denunciato i gestori per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale.
I due venditori ambulanti identificati erano totalmente privi dei requisiti e dei titoli previsti dalle normative amministrative e fiscali per l’esercizio di un’attività di somministrazione alimenti e bevande alcoliche e superalcoliche, con annesso intrattenimento musicale, l’ausilio di banconi frigo a pozzetto e due impianti elettroacustici professionali di amplificazione. Gli agenti hanno infatti sequestrato 3 banconi di grosse dimensioni, 100 bottiglie di bevande alcoliche e superalcoliche, 50 lattine di bevande analcoliche, bicchieri in plastica, ghiaccio alimentare per cocktail, 20 Kg di arance e 20 Kg di melograni, 2 diffusori audio professionali con i relativi supporti, 2 mixer professionali, 2 gruppi di luci stroboscopiche professionali, 30 metri circa di cavo elettrico e audio, 2 trasformatori di corrente elettrica e 2 multiprese elettriche.
Hanno applicato le seguenti contestazioni: verbale di euro 309,00 + 309,00 perché si trattava di un’attività di commercio su area pubblica priva della prescritta autorizzazione; verbale di euro 5.000,00 + 5.000,00 poiché i titolari effettuavano la somministrazione di alimenti e bevande in modalità assistita al banco, privi della necessaria autorizzazione; verbale di euro 2.000,00 + 2.000,00 per gravi ed evidenti carenze igienico-sanitarie; verbale di euro 2.000,00 + 2.000,00 perché privi del necessario piano di autocontrollo HACCP; verbale di euro 1.000,00 + 1.000,00 perché entrambi i gestori erano privi del prescritto attestato di alimentarista; verbale di euro 3.000 poiché uno dei due gestori era privo della prescritta SCIA
sanitaria. I due venditori ambulanti sono stati denunciati per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale ai sensi degli artt. 341 bis, 337 e 336 del Codice penale.