Lo hanno chiamato il “piano dei 100 giorni”, poco più di tre mesi, per abbattere, entro settembre le liste d’attesa che anche a Messina stanno diventando intollerabili. Già da ieri dai call center dell’Asp Messina sono iniziate le telefonate per iniziare un’azione urgente e necessaria. Il piano è stato presentato questa mattina dal commissario straordinario dell’Asp Messina Giuseppe Cuccì e dalla direttrice sanitaria Lia Murè che hanno illustrato le soluzioni individuate dal gruppo di lavoro che ha valutato nelle scorse settimane come andare incontro alle esigenze dei cittadini.
La riorganizzazione prevede l’apertura delle strutture sanitarie e quindi dei nosocomi e degli ambulatori 7 giorni su 7, dalle 8 alle 24 grazie ad un finanziamento della Regione di circa 3 milioni di euro in questa fase.
Come ha spiegato la direttrice sanitaria Lia Murè “andare incontro alle esigenze dei cittadini è prima di ogni altra cosa un dovere morale. Abbiamo lavorato su due piani complementari. Il primo riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa secondo una classificazione di priorità e già da ieri stiamo lavorando per garantire le prestazioni di assoluta urgenza. Il secondo piano ci vede agire insieme ai medici di famiglia, alle aziende sanitarie ed alle strutture private sul fronte dell’appropriatezza delle prestazioni”.
Sono ben 185 le prestazioni sanitarie che hanno priorità e che verranno effettuate nei primi giorni, più altre 100 che riguardano le visite ambulatoriali. Questo ampliamento dell’orario di servizio consentirà di accogliere un numero maggiore di pazienti, riducendo i tempi di attesa. Parallelamente, è cruciale prevedere l’assunzione di nuovo personale medico per garantire un servizio efficiente e di qualità.
“Solo con un incremento delle risorse umane e una gestione ottimizzata dei turni, sarà possibile rispondere efficacemente alle esigenze della popolazione e migliorare l’accesso alle cure- ha spiegato il commissario Cuccì- È ora di dire basta alle estenuanti liste di attesa che paralizzano il nostro sistema. Non possiamo più tollerare che i cittadini debbano aspettare mesi, se non anni, per ottenere servizi essenziali. Dobbiamo utilizzare da subito soluzioni radicali e innovative, aumentare il personale, migliorare l’efficienza e sfruttare la tecnologia a nostro vantaggio nel rispetto delle normative attuali e dei budget previsti. Ogni giorno di ritardo è un affronto alla dignità delle persone. Non c’è tempo da perdere: l’azione immediata è l’unica risposta accettabile”.
Sono stati analizzati i processi esistenti e identificare le inefficienze che rallentano il flusso di lavoro ed è stato creato un gruppo che studia le soluzioni per la revisione delle procedure operative che potranno contribuire a migliorare la gestione del tempo e delle risorse. Coinvolgere il personale in una formazione continua e promuovere la collaborazione tra i diversi livelli organizzativi sono passi essenziali per creare un sistema più efficace e resiliente.
“Questo approccio individuato – spiega Murè – aumenterà la disponibilità di appuntamenti e procedure, permettendo di trattare più pazienti in tempi più brevi. Tuttavia, è essenziale garantire che il personale medico e sanitario non subisca un sovraccarico di lavoro, mantenendo turni sostenibili e bilanciati. Per questo motivo stiamo portando avanti delle procedure per nuove assunzioni. Nel lungo periodo per fare in modo di non accumulare ulteriormente liste d’attesa metteremo un piano puntando soprattutto sui ricoveri e le visite considerando l’ appropriatezza delle prestazioni collaborando in modo più accurato con i medici di famiglia. Non c’è bisogno di prenotarsi, chi è già prenotato parliamo di 15000 persone sarà chiamato direttamente dall’Asp in questi100 giorni”