Le associazioni ‘Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato’, ‘Centro Impastato-No mafia Memorial’ e ‘Peppino Impastato‘ esprimono “solidarietà al sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo ‘portato’ in caserma dall’accanimento di Leonardo Badalamenti non intenzionato a rinunciare a un bene precedentemente destinato alla collettività che sicuramente non gli sta a cuore quanto i propri interessi personali”.
Le associazioni si riferiscono “al casolare di contrada Uliveto a Cinisi, un bene precedentemente confiscato e ristrutturato, la cui confisca è stata poi revocata dalla Corte di assise di Palermo per un errore nel decreto di confisca”. “Ci colpisce – aggiungono le associazioni – immaginare quest’uomo, non certo esempio di legalità, rifugiatosi in Sud America durante la seconda guerra di mafia e latitante dal 2017 con un ordine di arresto per traffico di droga e ad agosto arrestato dalla Dia, entrare nelle caserme e negli uffici delle Istituzioni per ottenere ciò che vuole, dopo averci già provato con la prepotenza. Ci auguriamo che il Casolare di contrada Uliveto possa finalmente essere utilizzato dalla collettività, anche perché sono stati spesi soldi pubblici per ristrutturarlo dopo la confisca”.
“Ci auguriamo anche che le iniziative di Badalamenti jr non abbiano seguito da parte delle Istituzioni, un esito diverso – concludono le tre associazioni – sarebbe una sconfitta per tutti e non sapremmo con quali parole spiegarlo ai tanti giovani che quotidianamente incontriamo per trasmettere loro fiducia nella Giustizia e nella Democrazia, contro la mafia e per il bene comune”.