Sei condanne e otto assoluzioni sono state decise dal Tribunale di Trapani a conclusione del processo scaturito dall’operazione “Palude“.
L’indagine, condotta dalla guardia di finanza nel 2018, aveva svelato gravi irregolarità nell’assegnazione degli appalti in cui erano coinvolti alcuni dipendenti del Genio Civile. L’ex ingegnere capo Giuseppe Pirrello, alcamese, è stato condannato a otto anni di reclusione, il figlio Onofrio a sette anni, l’imprenditore Francesco Pirrello, cugino di Giuseppe, a sei anni. Ignazio Messana è stato condannato a sette anni e Giuseppe Pipitone e Antonio Colletta a quattro anni e sei mesi.
Sono stati assolti l’ingegnere Gaetano Vallone, Vincenzo e Giuseppe Paglino, Vincenzo Coppola, Giuseppe Maiorana, Vito Bambinae Francesco e Stefano Gebbia. Le indagini avevano messo in luce un sistema di appalti pilotati. Giuseppe Pirrello, attraverso lo studio del figlio, avrebbe curato alcune pratiche assicurando così trattamenti di favore ad alcuni imprenditori a danno di altri.