La siccità e le problematiche riguardano la nostra isola continuano ad essere una costante. La pioggia caduta nel mese di maggio ha interrotto per quanto possibile la serie di mesi completamente a secco.
Per la Sicilia sembra esserci una qualche ripresa? Le precipitazioni che sono state comunque inferiori alla media, che risulta essere pari a 47 millimetri circa. Di sicuro, ciò che è certo è che non è possibile ridurre il forte deficit accumulato nei mesi scorsi. Le speranze di replicare gli eccezionali apporti del mese di maggio dello scorso anno, infatti, sono rimaste deluse.
Secondo la Regione il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato fino a questo momento questa tendenza. Abbiamo visto come nei mesi scorsi (CLICCA QUI) che gli invasi sono sempre più secchi, solo a marzo, per esempio si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi, l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010.
Le alte temperature che si sono registrate negli ultimi anni hanno prosciugato completamente gli invasi (CLICCA QUI) rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità idrica, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni, la crisi sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.
L’acqua è già razionata in più di 150 Comuni dell’Isola, e i disservizi nella rete sono all’ordine del giorno. Due mesi fa Trapani e Palermo erano interessati da una riduzione dell’erogazione idrica, con una particolare criticità che si registrava nei serbatoi Scanzano, Piana degli Albanesi, Poma e Rosamarina in cui si notava una diminuzione dei volumi complessivi superiore al 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Lo scorso mese (CLICCA QUI), invece, nel numero medio regionale è stato registrato un deficit in gran parte delle città. Erano 3,2 a fronte di un valore normale pari a 6, con un massimo di 8 giorni piovosi registrato dalla stazione Sias Cesarò Monte Soro (Messina) ed un minimo di un solo giorno piovoso registrato dalla stazione Santa Croce Camerina (Ragusa). Sulla rete Sias il massimo accumulo mensile di 78,6 mm è stato registrato dalla stazione San Fratello (Messina), mentre il massimo accumulo giornaliero è stato registrato il giorno 16 dalla stazione Gangi (Palermo) con 27 mm.
Cosa è successo nel mese di maggio?
Nel mese appena trascorso il numero medio regionale di giorni piovosi è risultato pari a 4,5 a fronte di un valore normale pari a 3,1, con un massimo di 9 giorni piovosi registrato dalla stazione Sias Linguaglossa Etna Nord (Catania) e un minimo di 2 giorni piovosi registrati dalla stazione Pantelleria e da diverse stazioni del settore meridionale centrale nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Sulla rete Sias il massimo accumulo mensile di 167,4 mm è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord (CT), che ha rilevato anche il massimo accumulo giornaliero il giorno 9 con 65,6 mm.
Una pioggia nettamente superiore alla norma del periodo 2003-2022 che risulta pari a 17 millimetri circa e che ha portato beneficio a colture arboree, cereali e a colture foraggere delle aree collinari e montane più fresche, specialmente sul settore occidentale, dove le colture si trovavano ancora e per fortuna in buono stato vegetativo.
Secondo i dati Sias (Servizio agrometeorologico siciliano), inoltre, “a fine maggio le precipitazioni accumulate in Sicilia negli ultimi 12 mesi con una media regionale di 453 mm, sono scese sotto la soglia psicologica di 500 mm medi, valore che non si registrava dalla grande siccità del 2002, quando nello stesso periodo l’accumulo medio risultava essere stato di 415 mm”. Spiccano le aree della regione, principalmente nella Sicilia centro-orientale e sulla fascia centro-meridionale, dove gli accumuli annuali sono inferiori a 300 mm, con deficit che arrivano a superare il 60% a livello annuale, come a Catania, dove con soli 240 mm caduti in un anno, mancano all’appello oltre 400 mm di pioggia.
Una situazione assolutamente preoccupante che non va presa sottogamba. Si sta avvicinando l’estate e con lei i mesi più caldi. Cosa dobbiamo aspettarci? Occorre intervenire oggi per evitare danni irreparabili.