Anche Messina deve fare i conti con l’allarme siccità e se già la situazione non è mai stata rosea l’estate 2024 rischia di diventare critica. L’amministrazione Basile sta programmando insieme all’Amam interventi per attutire i disagi ma le alternative alla razionalizzazione dell’acqua non ci sono e nelle prossime settimane scatteranno le prime (ulteriori) riduzioni. Nei mesi scorsi anche con le ordinanze sollecitate dalla Regione il sindaco aveva invitato a comportamenti volti ad evitare gli sprechi ma per far fronte ad un calo drastico del flusso ed al fatto che pioggia, purtroppo non se ne è vista, è necessario ridurre la portata dell’acqua nei rubinetti. Per la verità ci sono zone che patiscono disagi da tempo ed infatti l’Amam ha avviato fin dallo scorso anno interventi di potenziamento della rete idrica (versante acquedotto Fiumefreddo) e manutenzione (soprattutto in città) ma la situazione è drammatica.
L’unica via è la riduzione delle ore di approvvigionamento. Attualmente i serbatoio garantiscono un arco di tempo di erogazione idrica che varia dalle 7 alle 16 ore complessive al giorno, il che equivale a dire che nei rubinetti delle famiglie arriva in una fascia oraria che in teoria dovrebbe anche consentire di riempire i serbatoi.
L’ipotesi allo studio, mentre già i messinesi hanno notato una sensibile riduzione del flusso anche nella fascia oraria garantita finora, e’ una riduzione proporzionale e graduale delle ore di distribuzione. Si pensa un’ora a settimana per poi aumentare gradualmente.
I disagi saranno elevati e anche le proteste soprattutto nelle zone che non sono mai state particolarmente “fortunate”. Il sindaco ne è consapevole e sta studiando insieme all’Amam le soluzioni meno indolori ipotizzando anche l’utilizzo dell’acqua finora destinata all’irrigazione nel versante catanese e proveniente da Fiumefreddo per potenziare la portata idrica cittadina. Ma l’estate messinese si profila molto dura.