Il Mef ha pubblicato nuovi dati sull’evasione fiscale in Italia: ecco la mappa coi numeri delle varie regioni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha rielaborato i risultati raccolti dalla Cgia di Mestre, sull’evasione fiscale a livello regionale. Secondo i dati, per ogni 100 euro incassati dallo Stato, ce ne sono 11 che non vengono dichiarati.
In termini assoluti, sono le regioni più popolose a registrare i dati maggiori riguarda l’evasione fiscale. Ma in termini percentuali, il mancato gettito nelle casse dello Stato si registra nelle regioni del Sud.
IlSicilia.it ne aveva già trattato precedentemente a novembre 2023 quando era emerso che il quadro complessivo delle città siciliane nel contrasto all’evasione fiscale risultava deludente come dimostrano le cifre nella classifica redatta sempre dalla Cgia di Mestre. Dimostrando le difficoltà degli enti locali nel recuperare le somme, che si erano rivelate tra le più basse a livello nazionale.
Comuni siciliani: il quadro (deludente) del contrasto all’evasione fiscale e l’abusivismo edilizio
I dati generali e la situazione in Sicilia
Secondo i dati diffusi dall’analisi della Cgia (Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato), rielaborati dal Mef, l’evasione fiscale in Italia si attesta a 83,6 miliardi di euro, ma nel Mezzogiorno sale al 16,5%. Il dato fa riferimento al 2021, ultimo anno nel quale sono disponibili i dati.
Se in termini assoluti il mancato gettito interessa le regioni più popolate che sono anche quelle dove la concentrazione delle attività economiche è maggiore – come la Lombardia con 13,6 miliardi di euro di mancato gettito, il Lazio con 9,1, la Campania con 7,8 e il Veneto con 6,5 – in termini percentuali, ottenuti grazie al rapporto tra l’importo evaso ogni 100 euro di gettito tributario incassato, emerge, invece, che la propensione all’evasione investe soprattutto le regioni del Sud.
Le regioni più popolose d’Italia registrano i livelli più alti di mancato gettito fiscale in termini assoluti. La Lombardia guida questa classifica con 13,6 miliardi di euro di imposte evase, seguita dal Lazio con 9,1 miliardi, dalla Campania con 7,8 miliardi e dal Veneto con 6,5 miliardi di euro.
Tuttavia, se si considera il rapporto tra l’importo evaso ogni 100 euro, le regioni del Sud risultano le più colpite dall’evasione fiscale.
Le peggiori performance si registrano in:
– Calabria: 19,2% dell’economia non osservata, 2.539 milioni di euro di imposte evase, 18,4% di evasione fiscale.
– Campania: 18,0% di economia non osservata, 7.859 milioni di euro evasi, 17,2% di evasione fiscale.
– Puglia: 17,6% di economia non osservata, 5.479 milioni di euro evasi, 17,0% di evasione fiscale.
– Sicilia: 17,3% di economia non osservata, 6.215 milioni di euro evasi, 16,5% di evasione fiscale.
Tra i territori più virtuosi troviamo la provincia autonoma di Trento con un’evasione fiscale dell’8,6%, la Lombardia con l’8% e la provincia autonoma di Bolzano con il 7,7%.
Dati del 2021
Nonostante una diminuzione del 3,1% rispetto al 2020, l’evasione fiscale in Italia rimane molto elevata rispetto alla media europea.
La Sicilia
In particolare, la Sicilia si distingue con un tasso di economia non osservata pari al 17,3% del valore aggiunto regionale e imposte evase stimate in 6.215 milioni di euro, corrispondenti al 16,5% di evasione fiscale.
Questi dati evidenziano come il Mezzogiorno, inclusa la Sicilia, affronti una problematica significativa legata all’evasione fiscale, con percentuali di economia sommersa e imposte evase superiori alla media nazionale. La Sicilia riflette una situazione critica che necessita di interventi normativi mirati per ridurre l’evasione e migliorare la raccolta fiscale, soprattutto a livello di enti locali.
I dati delle province
In termini complessivi, l’Italia conta 43,3 milioni di contribuenti dei quali poco più di 42 milioni sono persone fisiche (soggetti Irpef più lavoratori autonomi in regime forfettario) e 1,3 milioni sono persone giuridiche.
Tra le 107 province italiane monitorate dalla Cgia, Roma presenta il più alto numero di contribuenti Irpef: 2,9 milioni di persone di cui 1,7 milioni di lavoratori dipendenti, 904 mila pensionati e 64.300 soggetti con redditi da partecipazione4 . Seguono Milano con 2,4 milioni, Torino e Napoli entrambe con 1,6, Brescia con 927.100, Bari con 828.500, Bergamo con quasi 823 mila e Bologna con 796.700.
Palermo la provincia siciliana che si trova più in alto nella classifica, al dodicesimo posto, con 693.290 mila contribuenti totali Irpef. A seguire Catania al ventesimo posto (613.793) e Messina alla trentatreesima posizione (389.451).
Le altre province siciliane che si attesta nella metà della classifica sono Trapani, 56esima (con 262.135 mila contribuenti) e Agrigento al 60esimo posto (251.241). Scendendo si arriva a Siracusa e Ragusa, rispetttivamente al 65esimo (235.461) e 76esimo posto (206.912).
Nelle posizioni più basse risultano invece Caltanissetta che si piazza novantunesima (con 150.788 contribuenti Irpef) e Enna, addirittura 103esima, al quint’ultimo posto della classifica (con 98.774 contribuenti Irpef).
L’analisi delle società di capitali italiane
Per quanto concerne le società di capitali (Spa, Sapa, Srl, Srl unipersonale, Cooperative, etc.), la distribuzione territoriale disponibile è solo regionale e ad ospitarne il maggior numero è la Lombardia con 259.805. Seguono il Lazio con 183.800, la Campania con 129.300 e il Veneto con quasi 106.800. La Sicilia è al settimo posto con 84.534 società sul proprio territorio.
Nota importante: il dato si riferisce al numero delle società di capitali (Spa, Sapa, Srl, Srl unipersonale, Cooperative, etc.) che nel 2022 hanno presentato la dichiarazione di redditi per il periodo di imposta 2021.
La Cgia in una nota segnala in merito al quadro critico emerso dal rapporto che “Se ogni anno il popolo degli evasori sottrae al fisco quasi 84 miliardi di euro e la nostra Amministrazione Finanziaria riesce a recuperarne solo una ventina, vuol dire che verosimilmente sappiamo tutto o quasi su chi è conosciuto al fisco, mentre brancoliamo nel buio nei confronti di chi non lo è, con il risultato che l’evasione rimane molto elevata, penalizzando oltremisura chi le tasse le paga fino all’ultimo centesimo”.
Fonte dati: Analisi Cgia Mestre -Evasione fiscale in Italia