Quali profili sui social aveva Antonella Sicomero, la bimba di Palermo morta soffocata dopo aver imparato un ‘gioco’ su Tik Tok? Come ha potuto attivare così tanti account, dato che aveva solamente dieci anni? Sono queste alcune delle tante questioni sulle quali il Garante per la protezione dei dati personali vuole vederci chiaro.
L’Authority che ha anche il compito di tutelare i minori on line – dopo la tragedia accaduta nel quartiere palermitano della Kalsa, che 24 ore fa ha dato l’ultimo saluto alla ‘picciridda’ – ha aperto un fascicolo anche su Facebook e Instagram. I due colossi del web, adesso, dovranno fornire una serie di informazioni proprio sul numero di profili a cui la bambina aveva accesso e sui contenuti pubblicati. I due social network, inoltre, dovranno aiutare a far luce sul perché la piccola – nonostante avesse solo 10 anni – abbia comunque potuto gestire dei profili in autonomia.
Il Garante della Privacy ha chiesto soprattutto di fornire precise indicazioni sulle modalità di iscrizione alle due piattaforme e sulle verifiche dell’età dell’utente adottate per controllare il rispetto dell’età minima di iscrizione. Facebook e Instagram dovranno dare riscontro al Garante entro 15 giorni. La verifica dell’Autorità sarà estesa anche agli altri social, in particolare riguardo alle modalità di accesso alle piattaforme da parte dei minori.