Prosegue a Catania lo spazzamento meccanizzato e manuale di cenere lavica cadute sulla città durante la fase parossistica dell’Etna dello scorso 4 luglio. Quasi 200 le tonnellate è stata già rimossa con procedure avviate dal Comune.
Priorità è stata data alle strade indicate espressamente del piano di Protezione civile – viabilità verso ospedali, stazioni, grandi assi viari di collegamento – e nelle arterie principali del centro storico e delle zone commerciali. Criticità si sono riscontrate nella fase di scarico delle spazzatrici e nella fluidità allo sversamento nella piattaforma Ecorecuperi di Caltanissetta, che il sabato è chiusa e da lunedì al venerdì consente lo scarico giornaliero di solo due casse di terre di spazzamento.
L’Amministrazione Comunale per ovviare al problema sta provvedendo a una convenzione con un’altra piattaforma per lo smaltimento della cenere che in tempi strettissimi, dunque, dovrebbe essere più agevole e veloce tramite il posizionamento sul territorio di casse scarrabili al servizio delle spazzatrici. Il Comune ha inoltre programmato interventi di spazzamento meccanizzato in tutte le altre strade servite, fino a oggi, esclusivamente dallo spazzamento manuale, modalità che tuttavia non è sufficiente a rimuovere completamente la cenere vulcanica. Un’ulteriore difficoltà riguarda l’impiego delle spazzatrici nel lotto centro, possibile solo in orari nei quali le attività commerciali sono chiuse e le strade sgombere dalla presenza di cittadini per il sollevamento di polveri causato dall’azione dei mezzi meccanici.
Per consentire l’attività di spazzamento meccanizzato, per il cui completamento sono necessari numerosi giorni lavorativi, con un’aspirazione accurata della cenere vulcanica, un piano d’azione è stato concordato con l’ufficio del Traffico urbano, la Polizia locale e il coordinamento della direzione Ecologia, con l’applicazione di divieti di sosta, soprattutto in orari serali, nelle strade interessate dal piano di intervento di spazzamento meccanizzato.
L’esecuzione dei divieti verrà reso noto ai residenti delle singole strade, secondo settori in cui è stata divisa la città, con due giorni di anticipo rispetto all’azione e che necessita della collaborazione dei cittadini per evitare di dover rimuovere le auto forzatamente
“Questione cenere. A seguito di varie riunioni, le ditte incaricate della raccolta hanno stabilito un piano di intervento. La quantità caduta, stimata in 17 mila tonnellate, rapportata a quella raccolta, hanno indotto gli affidatari del servizio di pulizia a stimare in dieci settimane i tempi di smaltimento”. Lo afferma il sindaco di Catania, Enrico Trantino, in un post su Facebook, sulla cenere lavica caduta sulla città durante l’evento parossistico dell’Etna dl 4 luglio scorso.
“La situazione – osserva il primo cittadino – sta diventando snervante, in particolare per me, perché non è pensabile che un evento ciclico non preveda un metodo più efficiente per affrontare il problema. Il tutto unito a una strategia sulla raccolta rifiuti, che abbiamo chiesto di rivedere e che è stata rimodulata, ma che nel frattempo ha creato enormi cumuli di spazzatura, e non solo per colpa di chi non rispetta il ciclo di conferimento. La questione nasce da un contratto che ha considerato la raccolta della cenere, senza stabilire specifiche modalità e tempi per l’adempimento, così facendoci dipendere dalle scelte aziendali”.
“Nel frattempo, capisco la vostra insofferenza e frustrazione – aggiunge il sindaco rivolgendosi ai cittadini – perché è almeno pari alla mia. Con la sola differenza che sulla questione cenere voi non c’entrate nulla. Io probabilmente neanche; ma chi amministra ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità. E ho l’obbligo morale e politico di individuare altre soluzioni. Che spero di trovare a brevissimo”.