L’ufficio statistica del Comune di Palermo rende noti i dati definitivi dei prezzi al consumo a Palermo nel mese di giugno: l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) nel mese di giugno ha fatto registrare una variazione congiunturale pari a -0,4% (+0,6% il mese precedente).
Rispetto a giugno 2023 la variazione tendenziale è pari a +0,7% (+1,0% il mese precedente). L’indice dei prezzi al consumo relativo ai beni ha fatto registrare una variazione tendenziale pari a -0,3% (-0,3% anche il mese preedente); l’indice relativo ai servizi ha fatto registrare una variazione annua pari a +2,4% (+3,0% il mese precedente).
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DIVISIONI DI SPESA
Nel mese di giugno 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua, confermando la stabilità osservata nei mesi precedenti.
L’analisi delle diverse divisioni di spesa evidenzia un quadro eterogeneo. Quattro divisioni hanno mostrato un aumento dello 0,1%, mentre cinque divisioni sono in diminuzione. La contrazione più significativa si è registrata nei “Servizi ricettivi e di ristorazione” con un calo del 3,6%, in netto contrasto con l’incremento del 6,2% del mese precedente. Tre divisioni non hanno subito variazioni congiunturali.
Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, i “Servizi ricettivi e di ristorazione” hanno registrato l’aumento più elevato (+3,3%), seguiti da “Bevande alcoliche e tabacchi” (+3,1%). Al contrario, la diminuzione maggiore si è osservata nella divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-6,5%).
BENI E SERVIZI
Esaminando i principali aggregati di beni e servizi, si nota che i beni hanno subito una variazione tendenziale del -0,3%, in linea con il mese precedente. All’interno di questo gruppo, i beni energetici sono diminuiti dell’8,5%, mentre i beni alimentari sono aumentati del 2,2%.
I servizi, invece, hanno mostrato una variazione tendenziale del +2,4%, leggermente inferiore al +3,0% del mese precedente. Tra i servizi, spiccano l’aumento del 3,0% dei “Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona” e del 2,3% dei servizi relativi all’abitazione.
L’inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e i prodotti alimentari freschi, ha registrato un incremento dell’1,9%, in calo rispetto al +2,2% del mese precedente. L’indice dei prezzi al consumo al netto dei soli prodotti energetici ha segnato una variazione del +1,9%, rispetto al +2,3% del mese precedente.
LA FREQUENZA DI ACQUISTO
Analizzando la frequenza di acquisto, i prodotti ad alta frequenza hanno registrato una variazione annuale del +1,9%, in diminuzione rispetto al +2,7% del mese precedente. I prodotti a media frequenza hanno subito una variazione del -1,0%, leggermente migliorata rispetto al -1,1% del mese precedente.
I prodotti a bassa frequenza hanno mostrato un aumento dell’1,2%, in leggero aumento rispetto al +1,1% del mese precedente. Su base mensile, i prodotti ad alta frequenza hanno visto una diminuzione dello 0,3%, quelli a media frequenza dello 0,9%, mentre quelli a bassa frequenza hanno registrato un aumento dello 0,1%.
IL CONFRONTO PALERMO-ITALIA
Negli ultimi 24 mesi, a Palermo, il tasso d’inflazione ha seguito un trend crescente, passando dal +9,7% di giugno 2022 a oltre il 10% ad agosto e sfiorando il 15% a ottobre. Nei mesi successivi, sia a Palermo che a livello nazionale, l’inflazione ha rallentato sensibilmente.
Negli ultimi mesi del 2023, i valori sono diminuiti sensibilmente rispetto ai mesi precedenti, a causa del confronto con il picco dell’inflazione raggiunto nel 2022.
A partire da gennaio 2024, si è osservato un lieve rimbalzo dell’inflazione, dovuto principalmente al confronto sfavorevole con i mesi corrispondenti del 2023 e all’attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici. Recentemente, il tasso d’inflazione si è stabilizzato intorno all’1%, indicando una fase di relativa calma dopo le forti oscillazioni degli ultimi due anni.
Fonte dati: Ufficio Statistica del Comune di Palermo – Prezzi al Consumo Giugno 2024
L’andamento a livello nazionale a Giugno 2024: dati Istat
A giugno 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua, confermando la stima preliminare.
A giugno, l’inflazione è rimasta stabile al livello dei due mesi precedenti (+0,8%). Questa stabilizzazione è dovuta principalmente al calo delle pressioni sui prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,3% da +2,2% di maggio), compensando così la diminuzione delle spinte deflazionistiche nel settore energetico, dove i prezzi sono risaliti pur restando negativi (-8,6% da -11,6% del mese precedente). Il tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” ha continuato a rallentare (+1,2% da +1,8%), così come l’inflazione di fondo (+1,9% da +2,0%).
La stabilità dell’inflazione riflette andamenti contrapposti tra diversi aggregati di spesa. I prezzi dei Beni alimentari non lavorati sono rallentati significativamente (da +2,2% a +0,3%), così come quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,3% a +4,0%), dei Beni durevoli (la cui flessione si è ampliata da -0,7% a -1,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +2,2%). Al contrario, la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati si è attenuata (da -13,5% a -10,3%), mentre sono aumentati i prezzi degli Energetici regolamentati (da +0,7% a +3,5%) e dei Beni alimentari lavorati (da +1,8% a +2,0%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è diminuita leggermente (da +2,0% a +1,9%), così come quella al netto dei soli beni energetici. I prezzi dei beni, pur rimanendo in calo, hanno registrato una lieve risalita (da -0,9% a -0,7%), mentre la dinamica dei prezzi dei servizi è leggermente decelerata (da +2,9% a +2,8%). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si è ridotto a +3,5 punti percentuali (dai +3,8 di maggio).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, sono rallentati su base tendenziale (da +1,8% a +1,2%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,5% a +2,0%).
L’aumento mensile dell’indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi degli Energetici regolamentati (+2,3%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%) e dei Beni alimentari lavorati (+0,3%). Questi aumenti sono stati solo parzialmente compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,0%), degli Energetici non regolamentati (-0,9%) e dei Beni durevoli (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +0,8% di maggio), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, ha registrato una variazione congiunturale nulla e un aumento dello 0,8% su base annua.
Nel secondo trimestre 2024, l’inflazione misurata dall’IPCA è diminuita per le famiglie con minore capacità di spesa, mentre è aumentata per quelle con livelli di spesa più elevati (rispettivamente -0,4% e +1,6%).