Si riaccende la speranza sul progetto della nuova piscina da realizzare al centro commerciale Conca d’Oro di Palermo. Nei giorni scorsi si erano sollevati dei dubbi sulla fattibilità dell’impianto di Fondo Raffo. Ad aprire il caso è stata la lettera del presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo, il quale chiedeva agli uffici numi sulle differenze fra il progetto originale e quello che si dovrebbe andare a realizzare nell’area dello Zen. Una missiva seguita dagli attacchi delle opposizioni, in particolare PD e M5S, i cui esponenti hanno puntato il dito contro la gestione della questione da parte prima dell’ex assessore Sabrina Figuccia e ora di quello attuale, ovvero Alessandro Anello. Ma proprio l’esponente della Lega avrebbe risolto la questione, raggiungendo un accordo di massima con le società sportive.
La riunione all’assessorato allo Sport
Le notizie filtrano da una riunione tenuta proprio alla sede dell’assessorato allo Sport di via Scannaserre. Presenti, oltre allo stesso Alessandro Anello, il dirigente Sergio Sparacio, il presidente del Telimar Marcello Giliberti e il presidente della Waterpolo Antonio Coglitore. Sul tavolo c’era proprio il futuro della struttura di Fondo Raffo. Secondo indiscrezioni, la futura piscina prevista dalla convenzione sottoscritta nel 2006 fra Comune e la famiglia Zamparini si farà, ovviamente con i tempi tecnici del caso. A chiarire i dubbi, con ogni probabilità, sarà una conferenza stampa che il sindaco Roberto Lagalla dovrebbe convocare entro fine mese. “Considerato il momento complicato, bisogna avere fiducia anche se probabilmente in un simile contesto la cosa migliore sarebbe arrendersi – dichiara il presidente della WaterPolo Antonio Coglitore -. Lo sport però ti dà forza e voglia di andare avanti. Quindi resistiamo. Speriamo che queste ipotesi temporanea partano in maniera organizzata e la nuova vasca sia pronta in tempi brevi e ragionevoli“.
Servirà comunque un piano B
Ovviamente, quella del Conca d’Oro non sarà una piscina prefabbricata, bensì un impianto stabile e che sarà utilizzabile anche per il futuro. I tempi per la realizzazione chiaramente cambiano. E l’inizio della stagione sportiva, soprattutto per le società di pallanuoto, non è poi così distante. Con ogni probabilità, in attesa che la futura vasca corta venga completata, bisognerà ricorrere al piano B, ovvero a quella organizzazione di massima che permetterà all’intero movimento natatorio di sopravvivere in questo periodo di interim. Quattro gli impianti che, con ogni probabilità, saranno coinvolti. Fra questi rientrerà la piscina comunale di Terrasini. “L’accordo è in itinere – commenta il sindaco Giosuè Maniaci -. Ci siamo messi a disposizione per migliorare la loro situazione e la nostra. Nella piscina di Terrasini si possono fare sia gli allenamenti che la partite. Waterpolo e Telimar conoscono l’impianto. Se la struttura di Palermo rimarrà chiusa per tanto tempo, è chiaro che queste società avranno bisogno e noi siamo a disposizione“. Alla struttura di Terrasini si dovrebbero associare inoltre tre spazi da destinare al nuoto e agli altri sport, ovvero il Cus e due impianti privati (uno a Bonagia e uno a Pallavicino).
Una piscina per Palermo: le soluzioni alternative
C’è chi avrebbe voluto e continua a proporre una soluzione diversa. E’ Giulia Noera, giornalista e vincitrice di sei medagli ai recenti campionati europei master che si sono svolti a Belgrado. Per lei 49 titoli italiani individuali in carriera, di cui 8 europei e 3 mondiali. L’esponente del mondo natatorio palermitano non crede alle soluzioni proposte dall’Amministrazione e chiede invece che si torni indietro sulla gestione dei lavori che dovrebbero iniziare a breve alla piscina comunale di viale del Fante. “L’unica via plausibile è quella di creare, così come chiesto da anni, una via di fuga per la piscina olimpica, mantenendo a giro una vasca aperta e permettendo allo stesso tempo l’avvio dei lavori. Il problema non è solo per gli atleti, ma per tutto il movimento natatorio presente e futuro“.