Palermo e i rifiuti. Un rapporto molto complicato fatto di una quotidiana emergenza. Dal centro alla periferia giungono “cartoline” di cumuli di spazzatura ad ogni angolo di strada che lasciano basiti cittadini e turisti. In questa calda estate siciliana che sta lasciando a secco i rubinetti dell’Isola, il triste profumo di spazzatura che si alza dalle strade del capoluogo non migliora di certo l’esperienza e la vivibilita della città. I ritardi nel servizio di raccolta sono evidenti, così come le difficoltà di bilancio di Rap.
I problemi sul bilancio 2023 di Rap
La società Partecipata guidata dal presidente Giuseppe Todaro ha subito una brutta mazzata con il bilancio 2023, chiuso con un passivo da oltre 10 milioni di euro. Cifra frutto non solo dell’andamento della gestione ma anche di alcuni crediti in sospeso. Capitolo in cui, sostiene il sindacalista della Cgil Riccardo Acquado, “rientrebbero le risorse necessarie a riparare i danni dell’incendio della scorso anno a Bellolampo“. Il Comune ha preso atto della situazione questa settimana con l’assemblea dei soci, la quale ha già manifestato la volontà di rimpinguare le fonti di attivo patrimoniale. Il capitale sociale è di soli 3 milioni. Risorse assolutamente insufficienti a far fronte alle passività. La strada sembra tracciata da fine giugno, quando l’assessore Pietro Alongi parlò della possibilità di ricorrere al passaggio di proprietà di 4 CCR e di Palazzo Cairoli, attuale sede dell’azienda. Ma quanto valgono questi beni? A dare una risposta parziale a questa domanda è stato il piano delle alienazioni del Comune di Palermo. Secondo il documento redatto dagli uffici, la valutazione dei centri comunali di raccolta di Minutilla (1,1 milioni), Nicoletti (1,1 milioni), Lennon (900.000) e Basile (880.000) si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Su Palazzo Cairoli si attende la stima di un perito tecnico del Tribunale, anche se nel 2021 fu valutato circa 4,5 milioni di euro. Tradotto, i beni in questione da soli non bastano.
Il problema delle liquidità
Serviranno un altro paio di milioni per coprire l’intera passività. Ma su quest’ultimo punto si pongono problemi sulla reperibilità degli stessi. A porre precisi paletti sulla questione è il ragioniere generale Bohuslav Basile. Nel parere tecnico al piano delle alienazioni, il dirigente scrive che “l’eventuale situazione di crisi di una società partecipata dal Comune deve essere superata ed effettivamente risolta senza la possibilità di alcun ricorso a nuove risorse finanziarie proprie del bilancio comunale, fatti salvi i soli eventuali casi di interventi interamente finanziati a valere su risorse extracomunali“. In altre parole, il Comune non potrà fare ricorso a risorse proprie per controbilanciare le perdite di gestione.
Il piano per risanare i conti richiederà tempo
Per mettere in pratica il piano, servirà tempo. Probabilmente almeno fino all’inizio dell’autunno. Prima di allora, bisognerà risolvere le criticità relative al sistema di raccolta, soprattutto con l’ingresso dei nuovi operatori ecologici. Risorse umane necessarie ad attivare la nuova fase della raccolta differenziata. L’unica vera strada per ridurre i sacchetti di spazzatura abbandonati in città.