L’accoglimento da parte del gip di Messina della richiesta di archiviazione della procura per gli ex pm di Caltanissetta, Carmelo Petralia e Annamaria Palma, “è del tutto coerente in linea col principio che ‘cane non mangia cane’. Chi ha lavorato male, permettendo che certe nefandezze accadessero, non farà i conti con la giustizia, ma non potrà sfuggire ai conti con la propria coscienza“. Fiammetta Borsellino, commenta così, al quotidiano La Repubblica, la decisione sui due magistrati che erano accusati di calunnia aggravata in merito alla gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino, nell’ambito dell’inchiesta sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio.
Per il gip ci furono “anomalie e irregolarità” su questo fronte, ma sui due ex sostituti procuratori non è stata individuata “alcuna condotta penalmente rilevante” volta “a indurre consapevolmente Scarantino a rendere false dichiarazioni e a incolpare ingiustamente“. “L’epilogo di questa putrida vicenda – aggiunge la figlia di Paolo Borsellino – è la storia dell’Italia: lo stivale dei maiali che affonda sempre di più nel fango come dice Battiato in ‘Povera Italia’, pensando a quei corpi a terra senza più calore“.