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La replica

De Luca: “Nessuna guerra dell’acqua tra Taormina e Messina, scontro surreale”

giovedì 8 Agosto 2024

“La guerra dell’acqua tra Taormina e Messina non esiste. Noi usiamo la nostra acqua. Le prove sono inconfutabili, tutto il resto è sciacallaggio”. Così il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, in una conferenza stampa congiunta con il sindaco di Messina, Federico Basile, risponde sulle polemiche riguardanti la Città dello Stretto che subirebbe un danno dalla convenzione tra i due comuni con relativa sofferenza idrica.

De Luca passa al contrattacco e smentisce la tesi di un “prelievo” di risorse idriche per Taormina che arrecherebbe un danno a Messina e nella circostanza ha fatto chiarezza sulla situazione, elencando una lunga serie di dati attuali ed in particolare con riferimento alla convenzione stipulata tra le parti nei mesi scorsi. Alla conferenza stampa erano presenti oltre a De Luca e Basile, il direttore generale del Comune di Messina, Salvo Puccio ed il presidente di Amam, Loredana Bonasera.

“Messina – spiega De Luca – dovrebbe avere da Siciliacque 9 milioni 341 mila metri cubi di acqua, 250 litri al secondo. Questo secondo una convenzione del 2005 che è scaduta nel 2019 e che poi è andata in proroga. Sapete quanto dà in questo momento? Zero. Taormina, per la convenzione del 2005 sempre con Siliacque, dovrebbe avere 948 mila metri cubi di acqua, 30 litri al secondo. In entrambi le convenzioni si prevedeva che non possiamo prendere acqua da altri soggetti e si prevedeva il relativo obbligo alla fornitura da parte di Siciliacque. Nel caso di Taormina l’1 febbraio 2023 si passa a gestione Asm, a febbraio e quindi prima ancora del mio arrivo, ampliando i metri cubi da 948 mila ad oltre 1,4 milioni, 44 litri al secondo per tutto l’anno. E in alta stagione si passa a 88 litri in 6 mesi. Io sto vettoriando la mia acqua, l’acqua che ha Taormina non la ruba a nessuno. E’ il vecchio sistema che portava ad una guerra dell’acqua”.

“Amam fornisce dal 1999 al Comune di Giardini Naxos e a Taormina dal 2012-13 in poi, 5 litri di acqua al secondo come soccorso per il periodo estivo. Giardini non ha mai pagato e ha accumulato un debito di quasi 600 mila euro, Taormina deve dare 100 mila euro per gli anni pregressi. Io nel 2023 l’ho chiesta per un mese e abbiamo pagato per Taormina 7 mila euro, il resto si chiuderà nell’ambito della procedura di dissesto. Amam già nel 2022 aveva detto di no ai Comuni di Taormina e Giardini perché non pagavano, poi a Giardini si è continuata a dare per disposizione del Prefetto. Giardini ancora adesso continua a non pagare, era stata fatta una transazione e non è stata rispettata. Non siamo noi a Taormina a “rubare” l’acqua”.

“Taormina, al mio insediamento – continua De Luca – aveva un serio problema di carenza di acqua che si manifestava ogni stagione estiva. La prima lettera che abbiamo fatto a Siciliacque è del 10 agosto 2023 in cui dicevamo che la loro acqua, in quel modo, non ci serviva e diventava uno spreco per tutti. E allora ecco che abbiamo deciso di fare il vettoriamento. Che significa? Abbiamo detto: l’acqua che ci date nell’Alcantara, facciamo in modo tale di averla sulla condotta di Fiumefreddo in modo da evitare circa 4 km di rete colabrodo, altrimenti partivano 100 litri e ne sarebbero arrivati la metà. Tutto qui. Cosa dovremmo misurare? Sempre la mia acqua, quella cioè per Taormina, è. Non viene tolto nulla a Messina”.

“Taormina – rimarca De Luca – ha un fabbisogno da ottobre a marzo, in bassa stagione, di 40 litri al secondo, di cui 25 litri per Trappitello e 15 per Taormina e le altre frazioni. Di tutta questa acqua 35 litri li prendiamo dal pozzo di Santa Filomena e 5 litri da Siciliacque. In alta stagione, da aprile a ottobre il fabbisogno di cui necessita Taormina sale a 160-165 litri al secondo. A Santa Filomena si aumenta l’estrazione e la si porta a 90-93 litri al secondo. Si attiva, inoltre, la sorgente Sifone per altri 19 litri e si chiedono 44 litri a Siciliacque. I numeri sono chiari e non si prestano ad interpretazioni. Ecco perché dico che è sempre la nostra acqua. Attraverso il vettoriamento, rispetto alla portata originaria, abbiamo risparmiato due terzi, perché con 14-15 litri che abbiamo chiesto a Siciliacque di portare dall’Alcantara a Fiumefreddo, stiamo reggendo. Il vantaggio? Noi risparmiamo somme importanti e paghiamo Amam per il vettoriamento, con relativa fattura ogni 3 mesi. A Taormina abbiamo fatto lavori di sistemazione della rete, interventi di ricerca idrica anche in collaborazione con Castelmola e speriamo di avere altri 30-40 litri per affrancarci totalmente da Siciliacque e ciò vorrebbe dire che non forse non avremo più bisogno neanche del vettoriamento. Abbiamo risparmiato 20 litri al secondo con interventi di efficientamento e con i 14-15 litri del vettoriamento stiamo evitando sofferenze alla rete. Questi sono i fatti, lo scontro è surreale. C’è una leale collaborazione con Messina e lo può confermare il sindaco Basile, che anche lui ha ben spiegato la reale situazione. Non esiste alcuna contesa e, peggio ancora, non c’è mai stato alcun danno arrecato da Taormina  a Messina”. 

In questi anni, ha spiegato il sindaco di Messina, Federico Basile, “abbiamo messo mano a tutto questo risanando i conti e avviando una programmazione che oggi  ha consentito di avere un parco progetti già finanziati e in fase di  realizzazione pari a oltre 35 milioni di euro. Abbiamo quindi avviato un percorso guardando a quell’obiettivo e mettendo in campo interventi e risorse che nessuno per oltre 30 anni aveva mai fatto, è ovvio che sono necessarie le risorse economiche. Ci servono altri 50-60 milioni e non possiamo ignorare le scelte del governo regionale e nazionale che hanno dimostrato di avere altre priorità.”

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