Turismo, gestione dei beni culturali, riqualificazione della costa e un occhio di riguardo alla riforma degli enti locali al momento congelata all’Ars. Francesco Italia parla a tutto campo dell’attualità politica siciliana e del comune di Siracusa. Il primo cittadino aretuseo è intervenuto ai microfoni de IlSicilia.it all’interno della sede istituzionale di Palazzo Vermexio. Occasione che è coincisa con il suo 52esimo compleanno, essendo lui nato l’11 settembre del 1972.
“Sto vivendo alcuni anni speciali – dichiara il primo cittadino di Siracusa -. Prima facevo il vicesindaco. Adesso sono al secondo anno da primo cittadino. E’ un lavoro che richiede grande sacrificio ma che dà tante soddisfazioni. Chi vive la Pubblica Amministrazione sa la fatica che bisogna fare per ottenere piccole cose. Ma il rapporto con i miei concittadini è uno degli aspetti che mi gratifica di più. Quando tu ha la sensazione di fare qualcosa che, anche nel quotidiano, migliorano la qualità di vita anche di un sindaco cittadino, tutto ciò ripaga i sacrifici fatti“.
Sulla riforma degli enti locali: “Nuovo assessore aiuterà a colmare gap fra cittadini e PA”
L’argomento più caldo della politica regionale riguarda il ddl sulla riforma degli enti locali. Come è noto, l’Ars ha congelato il provvedimento accantonando l’atto. La questione dovrebbe tornare in auge intorno a fine settembre, ovvero subito dopo la riunione di maggioranza convocata dal presidente della Regione Renato Schifani per giorno 20. E proprio il governatore ha posto i principali interrogativi sul disegno di legge, in particolare sulla figura del nuovo assessore che dovrebbe essere inserito nei 390 comuni della Sicilia. L’ex presidente del Senato si è detto contrario, ma all’Ars c’è una larga intesa sul provvedimento.
Una nuova figura politica che Francesco Italia accoglierebbe con favore. “Penso che avere la possibilità di accrescere la squadra di governo, attraverso l’inserimento di un altro assessore, è sicuramente utile per le amministrazioni. Qui il lavoro non finisce mai. Dobbiamo educare quanti più cittadini possibili, in particolare i professionisti, ad occuparsi della cosa pubblica. La distanza della politica di palazzo dai cittadini, soprattutto quelli che non vanno più a votare, va colmata attraverso un impegno diretto – sottolinea Francesco Italia -. E’ difficile fare superare ai nuovi assessori lo shock della pubblica amministrazione. Mi riferisco a quella consapevolezza che mentre nel privato per fare una cosa ci metti un po’ di tempo, con il pubblico la burocrazia e i meccanismi sono tali che molti si sfiduciano. Per muovere una cosa da un posto a un altro, se nel privato ci metti un mese, nel pubblico puoi metterci anche un anno. Sembra folle ma è così“.
La seconda parte dell’intervista andrà in onda nella giornata di domani.