Per il Pronto Intervento Sociale e Unità di strada un bando pubblico per rafforzamento del servizio a Palermo per prima assistenza e di presa in carico delle persone in difficoltà e con un basso livello di autonomia che si trovano in condizioni di emergenza.
Con questo intervento l’Amministrazione Comunale di Palermo intende ampliare i servizi assistenziali in favore delle persone in condizioni di marginalità estrema e senza dimora, al fine di agevolarne la fuoriuscita dalla grave situazione vissuta.
Questo intervento, dal valore di oltre 2 milioni di euro a valere sul Fondo Nazionale Povertà Estrema prevede l’incremento delle unità e del personale della Centrale operativa, attiva 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, in grado di fronteggiare, con risposte ad hoc, in tempi rapidi e in maniera flessibile, quelle situazioni di disagio che richiedono interventi, decisioni, soluzioni immediate per i quali non è possibile attendere i tempi e le procedure ordinarie dei servizi, nel concreto rischio per l’incolumità, la salute delle persone e per la salvaguardia della loro dignità.
Saranno, inoltre, istituite due equipe specializzate chiamate a predisporre progetti specifici in favore delle persone in condizioni di emergenza e di quelle in grave stato di marginalità. Sarà incrementata anche la cosiddetta Unita di Strada, con un’equipe che si occuperà dell’aggancio relazionale, della gestione delle segnalazioni pervenute dalla Centrale Operativa, del monitoraggio delle situazioni su strada e del coordinamento delle associazioni accreditate al Comune di Palermo per la distribuzione dei pasti.
“Obiettivi chiari, da perseguire con mezzi concreti, finalizzati al garantire una risposta tempestiva alle persone che versano in una situazione di particolare gravità ed emergenza sociale – il commento del sindaco Roberto Lagalla e dell’Assessore alle Politiche Sociali, Rosi Pennino -. E ancora, sviluppare percorsi di accompagnamento all’autonomia personale attraverso processi di empowerment, orientamento e bilancio delle competenze, realizzare un raccordo operativo degli interventi collegati all’inclusione sociale e all’orientamento socio-lavorativo, alla crescita educativa, al sostegno sanitario. Non si tratta, dunque, di mettere una pezza al problema, ma di fornire una concreta soluzione, una possibile nuova vita per chi ne ha bisogno”