“Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa”. Queste sono le parole di Enzo Ferrari, un uomo che ha saputo trasformare in fatti le idee che la sua mente partoriva, in un’epoca in cui la creatività faceva la differenza con una grande tradizione carrozzieristica italiana.
Questa creatività nell’automobilismo sembra, oggi, esser svanita, anche per le rigide imposizioni tra normative in termini di sicurezza, emissioni e prestazioni. Si potrebbe dire che questa sia l’epoca della decadenza del design tra omologazione e nostalgia di un’epoca d’oro. A dimostrarlo è anche un mercato in crisi con vendite in calo (- 13,4%) rispetto all’anno scorso.
Ma oggi la novità dove sta? E quanto la manualità e i processi tradizionali incidevano e incidono sul risultato creativo rispetto a quelli digitali?
A rispondere ed a fare un’analisi è Pietro Camardella, designer di fama internazionale e padre dei più famosi modelli della Ferrari degli anni ’80 in Pininfarina. Tra le sue creature che hanno fatto la storia dell’automobilismo vi sono la F40, la F50, la concept car Mythos, la 456GT, la 512TR e tante altre.