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Il dibattito a Sala d'Ercole

Riforma degli Enti locali, primo round all’Ars: si cerca l’accordo prendendo tempo sugli emendamenti

martedì 1 Ottobre 2024
Ars, frame diretta Ars Sicilia

Si chiude il primo round all’Ars sul ddl enti locali. Uno dei testi più attesi dai 391 comuni siciliani è arrivato in aula per la discussione generale. La seduta d’aula si è contraddistinta, intorno alle 17, per il minuto di silenzio tenuto in memoria delle 37 vittime dell’alluvione di Giampielieri verificatasi nel 2009. Ad aprire i lavori è stato il deputato regionale della Nuova Dc Ignazio Abbate, presidente della commissione Affari istituzionali e relatore del disegno di legge in questione. “Finalmente si è imboccata la strada giusta per la trattazione del ddl enti locali – ha evidenziato il parlamentare democristiano -. Un testo che prevede una serie di norme importanti per i comuni siciliani: dai revisori dei conti alla nuova gestione della parte governativa“.

Si cerca una quadra attendono i pareri sugli emendamenti

Il dibattito si è fermato alla discussione generale. L’aula si è poi data un po’ di tempo sugli emendamenti. Quelli a rilevanza economica dovranno andare domani in commissione Bilancio. Dopodichè, quelli che otterranno il parere positivo dell’organo regionale e tutti gli altri che non prevedono modifiche di spesa saranno attesi dalla commissione Affari Istituzionali fra l’8 e il 9 ottobre. Il ddl enti locali dovrebbe così tornare nell’agenda dell’Ars il prossimo 15 ottobre per la discussione degli emendamenti. Tempo che permetterà ai parlamentari regionali di cercare una quadra che in generale sembra esserci ma che dovrà far fronte alle diverse sensibilità che regnano all’interno dei partiti su alcuni temi.

L’assessore in più per i comuni, Di Paola interviene in aula

I lavori hanno visto l’intervento di diversi consiglieri d’opposizione, i quali hanno annunciato il contenuto di alcuni dei 350 emendamenti presentati al testo. Fra questi risulta anche quello aggiuntivo, che riporta la firma del coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola, che cerca di riportare dentro al disegno di legge la figura dell’assessore in più per i comuni siciliani. Una mossa sulla quale dai corridoi di Sala d’Ercole filtra qualche mal di pancia da alcuni esponenti pentastellati. “E’ l’azione parlamentare che fa la differenza – sottolinea Di Paola in aula -. Dobbiamo utilizzare tutti i mezzi forniti dal regolamento dell’Ars, il quale ci dà la possibilità di ricorrere anche al voto segreto. Spero che il tempo necessario porti consiglio“.

Gli appunti delle opposizioni, Cateno De Luca chiede ritiro del testo

Durante la discussione generale è intervenuto anche il deputato regionale del PD Mario Giambona. L’esponente Dem palermitano ha ricordato l’impegno del gruppo d’opposizione sull’inserimento degli elenchi per i presidenti del Collegio dei Revisori dei Comuni siciliani. Secondo il parlamentare, è “un modo di garantire una definizione del collegio che non sia discrezionale“.

Critico l’intervento del deputato regionale del M5S Jose Marano, la quale chiede modifiche alla norma sulla parità di genere. “Secondo me si va a velocità diverse. Il Mondo va in direzione, l’Ars va in un’altra. Con i numeri e le percentuali basse delle donne in politica, sinceramente non mi sembra una norma che incentiva i partiti a nominare le donne nelle Giunte. E’ in controtendenza con ogni obiettivo che si ci pone a livello istituzionale. Per questo motivo ho presentato un emendamento che alza la soglia al 50%. La parità di genere non si raggiunge con le passerelle. Se si crede in quello che si dice, visto che siamo legislatura, dobbiamo consentire che quello che diciamo venga attuato“. Cateno De Luca chiede invece “che il testo venga ritirato, torni in commissione e gli venga data un disegno organico“.

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