L’Ordine dei medici di Palermo esprime la sua più profonda solidarietà ai medici e agli infermieri del 118 aggrediti durante un intervento di soccorso la notte scorsa nel quartiere Zen della città: “E’ un atto di violenza inaccettabile. Si applichino subito le misure previste dal decreto legge 2024 già in vigore dal 2 ottobre”. “Le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, impegnati quotidianamente nel garantire cure e assistenza a chi ne ha bisogno, sono un attacco diretto non solo ai professionisti, ma a tutto il sistema sanitario e alla comunità. Nessuna giustificazione può essere trovata per un gesto così vile, che denota una mancanza di rispetto verso coloro che, spesso a rischio della propria sicurezza, sono al servizio dei cittadini nelle situazioni più critiche. La salvaguardia della salute di tutti passa inevitabilmente attraverso la tutela dei professionisti che la garantiscono”, dice il presidente dell’Omceo di Palermo, Toti Amato.
Il consiglio direttivo dell’Ordine rinnova la sua vicinanza ai sanitari coinvolti nell’aggressione, ribadendo che non sarà lasciato spazio all’indifferenza.
Numerosi i messaggi di solidarietà e vicinanza all’equipaggio del 118
“Esprimo la mia vicinanza e tutta la mia solidarietà ai medici e agli infermieri del 118 aggrediti a Palermo. Assistiamo sempre più spesso a gesti vili e vigliacchi nei confronti degli operatori sanitari. Non esistono giustificazioni per atti di violenza dissennati verso chi ogni giorno mette a servizio della comunità la sua professionalità e a rischio la propria incolumità per salvaguardare la vita degli altri”. Così il vice-presidente del gruppo parlamentare siciliano Pd, Mario Giambona, ha espresso la sua solidarietà ai sanitari del 118 aggrediti nel quartiere Zen di Palermo, nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 ottobre.
“Il Servizio Sanitario Nazionale del nostro Paese è un fiore all’occhiello che spesso dimentichiamo essere invidiato in tutto il mondo – ha infine concluso il deputato Pd -. La politica e le istituzioni devono intervenire immediatamente per rispondere alle richieste delle organizzazioni di categoria e dei sindacati, che da troppo tempo chiedono invano soluzioni per tutelare il diritto alla salute e la sicurezza di chi lo esercita”.
Riccardo Castro, presidente del Seus, 118 Sicilia: “Esprimo massima solidarietà e vicinanza all’ equipaggio, vittima della vile aggressione e ribadisco che l’azienda sta adottando misure concrete per garantire i propri operatori, – conclude- abbiamo appreso che è stata presentata denuncia all’ autorità, pertanto ci costituiremo parte civile”.
“Sono molto amareggiato da quest’ultima incresciosa vicenda, spero che questa volta, anche a seguito delle novità normative introdotte dal governo, per inasprire le pene contro chi aggredisce il personale sanitario e sociosanitario in servizio siano già messe in pratica, quale migliore occasione di questa per dimostrare che il decreto legge sulle aggressioni sia veramente utile ed efficace per tutelare chi in prima linea si occupa della salute dei cittadini; mi compiaccio dell’intervento sulla vicenda del Direttore della C.O. PA/TP, Dr. Fabio Genco, il quale ha chiesto la convocazione di un tavolo in Prefettura, ma allo stesso tempo esorto lo stesso e i suoi operatori, memori di queste ultime vicende a chiedere già da ora l’intervento congiunto delle forze dell’ordine e 118 nei possibili casi rischiosi, vedasi interventi in quartieri problematici di Palermo; in ogni caso lo Stato e la Regione devono necessariamente intervenire con strumenti ancora più pratici, concreti e immediati per tutelare la sicurezza di coloro i quali operano per la salute pubblica”, così dichiara il Dr. Domenico Amato Segretario Regionale Confintesa Sanità Sicilia in merito all’aggressione di un medico, l’infermiere e l’autista-soccorritore un equipaggio del 118 siciliano, intervenuto allo Zen di Palermo, durante un servizio di soccorso.
Anche l’associazione autisti soccorritori italiani (AASI), apprendendo la notizia dagli organi di stampa, con una nota manifesta “la piena solidarietà agli equipaggi delle due ambulanze MSA aggrediti presso il comune di Palermo” e chiedendo alle istituzioni preposte , ognuno per le proprie competenze, di “essere nostri “Ambasciatori” nel manifestare la piena solidarietà da parte degli autisti soccorritori italiani agli aggrediti, augurando loro una celere guarigione”.
“L’AASI, – continua la nota –condanna con forza ogni forma di aggressione al personale sanitario, ribadendo, come già fatto in passato, la necessità affrontare il tema della prevenzione e delle misure da adottare per tutelare il personale del SSR in un apposito tavolo tecnico di confronto, purtroppo il personale ed i mezzi del Servizio urgenza emergenza sanitaria diventano un bersaglio quotidiano”.