Aveva 79 anni Massimo Maniscalco, imprenditore del capoluogo siciliano, era anche professore di Diritto pubblico della facoltà di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Palermo.
“Per cambiare il mondo bisogna esserci sapendo che, quando si dice che c’è da fare un a cosa, ci si deve offrire per farla. Per difendere la democrazia dai nemici della libertà occorre impegnarsi a fondo e combattere i veleni dell’estremismo. Lavorare per il bene comune è un dovere di un cristiano“, è proprio quello che ha fatto in vita, citando una sua riflessione dal titolo “Chi combatte può perdere; chi non combatte sia certo della sconfitta“.
Un uomo che ha combattuto. Lascia tre figli, l’imprenditore che ha rivestito nella sua vita diversi ruoli che lo hanno reso noto a Palermo, è stato vicepresidente di Confindustria negli anni ’90, nel periodo di Ettore Artioli, vicepresidente e consigliere delegato dell’Isida, la più antica business school in Italia e presidente della sezione cittadina dell’Ucid.
Presidente della Sivibus Spa, concessionaria regionale Iveco Bus per la Sicilia e della Sira Srl, era stato impegnato soprattutto nel settore delle autovetture Fiat, autobus e dei veicoli industriali Iveco. Negli ultimi anni della sua vita, oltre ad aver scritto libri per l’università, si è dilettato nella stesura di articoli di carattere politico, etico ed economico. Ha lasciato la sua firma in “Politica Insieme” un blog nato per rispondere ad una esigenza di partecipazione attiva ed organizzata alla vita dell’Italia e dell’Europa. Un progetto politico che richiama ad un’assunzione di responsabilità personale e collettiva.
Alla famiglia Maniscalco vanno le condoglianze della redazione de ilSicilia.it e dell’editore Maurizio Scaglione.