L’emergenza sanitaria covid 19 ha aperto una fase storica delicata per il nostro Paese. Imprese e famiglie paralizzate dalla crisi generalizzata. E in questo tragico contesto socio-economico non sono mancate le opportunità per gruppi criminali, intraprendenti nella mobilitazione di ingenti capitali, capaci di influenzare il fragile tessuto produttivo nazionale.
E’ il tema dibattuto durante la conferenza stampa alla Camera dei Deputati, indetta dall’On. Giusi Bartolozzi (componente della Commissione Parlamentare Antimafia) per presentare il Codice Antimafia dicembre 2020, con la partecipazione del dott. Catello Maresca (Sostituto Procuratore Generale presso la Procura Generale di Napoli) e della dott.ssa Sabrina Rondinelli ( avvocato penalista e dottore di ricerca presso la facoltà di giurisprudenza La Sapienza).
Il nuovo Codice Antimafia è frutto di una evoluzione ed aggiornamento dei numerosi interventi normativi in materia, elaborati negli anni passati dalla giurisprudenza interna (costituzionale, amministrativa, di merito e di legittimità) e sovranazionale (Corte di Strasburgo) e dai legislatori, ricordando il decreto legislativo 159/2011 emanato per accorpare in un testo unico disposizioni frammentate e sparse tra le fonti giuridiche, soddisfacendo, così, l’esigenza di fare chiarezza manifestata dagli operatori del settore.
“Gli operatori professionali della materia hanno quindi necessità di competenze specialistiche da aggiornare costantemente. Il codice che presentiamo nasce con l’ambizione di soddisfare tale necessità e diventerà punto di riferimento completo per semplificare l’attività dell’interprete”.
Durante il dibattito, l’on. Bartolozzi ribadisce la necessità di adottare delle strategie operative, adottando misure che trasformino i beni confiscati alla mafia in risorse ed opportunità di sviluppo a favore di quelle zone del Mezzogiorno maggiormente afflitte dai fenomeni delinquenziali.
Occorre “Rilanciare il futuro delle nostre economie e dei nostri sistemi democratici, e la comunità europea sta facendo leva su un quadro comune, non solo di strategie operative ma ancor prima di valori, che ha trovato la sua origine in un preciso momento della storia recente del nostro paese. Stagione drammatica in cui l’attacco allo Stato sferrato dalle mafie è stato combattuto, e vinto, dal coraggio e dall’impegno congiunto delle istituzioni e della società civile. Non il frutto di isolate intuizioni di singoli individui ma il risultato di una intensa condivisione di obiettivi e di motivazioni, di idee-guida e di metodi operativi, tra persone che hanno valorizzato con forza la dimensione collettiva del proprio impegno contro la mafia”, afferma la Bartolozzi in conferenza stampa.
Guardando alla logica della sinergia, della condivisione dei valori di lealtà e di legalità, non può non essere citato Giovanni Falcone, ricordando la celebre frase secondo cui “gli uomini passano, le ide e restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
La lotta alla pandemia è l’obiettivo fondamentale dell’azione di Governo per rilanciare l’economia dei territori “ma non può esserci una buona crescita senza il rafforzamento della legalità”, dice Giusi Bartolozzi, ” individuando strumenti idonei a contrastare in modo più efficace l’infiltrazione criminale nell’economia legale”.
Dunque, si avverte la necessità di ostacolare la criminalità organizzata che si arricchisce a danno di imprenditori e lavoratori onesti che lottano per la sopravvivenza, soprattutto in un momento in cui la pandemia ha stravolto tutto. E un ruolo fondamentale lo giocano proprio le Istituzioni che devono lavorare in sinergia per la realizzazione di questo progetto.
Il recupero di miliardi di euro sottratti alla mafia gioverebbe sicuramente alla collettività, concorrendo insieme alla politica alla ripresa etica ed economica dell’Italia.
Lotta alla mafia e tutela della giustizia vengono posti fra gli obiettivi prioritari del nuovo Governo e del dibattito istituzionale.