Sono 48 i migranti sbarcati, all’alba, a Lampedusa dove, nella giornata di ieri, ci sono stati 23 approdi con un totale di 960 persone. Al momento, all’hotspot di contrada Imbriacola, ci sono 946 ospiti. Ieri, in mattinata, erano stati trasferiti in 233. Per oggi, la prefettura di Agrigento ha disposto lo spostamento di 316 i migranti con il traghetto di linea per Porto Empedocle e poi, nel pomeriggio, altri 168 verranno imbarcati su un volo Oim per Milano e in altre strutture d’accoglienza della Sicilia e della penisola.
Le quote di sistemazione sono state già definite e ripartite. Nella struttura di Porto Empedocle arriveranno adesso i 58 che sono in fase di sbarco dalla nave ong Mare Jonio. Anche loro stazioneranno il minor tempo possibile, solo per essere rifocillati e dar corso alle procedure di identificazione, fra le casette di contrada Caos.
Gli ultimi, in ordine di tempo, 26 migranti sbarcati a Lampedusa sono stati portati fino al molo commerciale dell’isola dalla nave ong Nadir. I bengalesi, egiziani, eritrei, pakistani e siriani hanno riferito d’essere partiti da Zuwara, in Libia, pagando 6mila dollari a testa per la traversata fatta su un gommone di 8 metri.
AGGIORNAMENTI
Ore 19:10 – Altri 114 migranti sono giunti a Lampedusa dopo che le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza hanno soccorso, al largo dell’isola, tre barchini salpati da Zarzis e Sfax, in Tunisia, e da Garabulli in Libia. A bordo c’erano egiziani, siriani, algerini, bengalesi, tunisini e guineani. Dalla mezzanotte sono 8 gli sbarchi, per un totale di 219 persone.
Ore 18:55 – La nave Mare Jonio, della ong Mediterranea Saving Humans, che ieri dopo insistenze è riuscita a sbarcare i migranti a Porto Empedocle, e non a Napoli, è stata sottoposta a fermo amministrativo dalla Capitaneria di porto che ha elevato anche una sanzione amministrativa di 4mila euro. L’imbarcazione, che ha condotto a Porto Empedocle i 58 migranti soccorsi in acque internazionali, sarebbe risultata priva di autorizzazioni dello Stato di bandiera, l’Italia, e avrebbe violato il decreto Piantedosi.
“Per la terza volta la nostra nave Mare Jonio viene colpita dal decreto Piantedosi dopo aver soccorso vite umane in pericolo. Questa volta la motivazione adottata è gravissima: siamo accusati di svolgere attività di soccorso senza l’autorizzazione dello Stato di bandiera. Una motivazione pretestuosa e persecutoria. Il blocco è previsto per venti giorni e la sanzione applicata è di 4 mila euro”. Così Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans. La Mare Jonio nelle settimane precedenti aveva avuto un altro fermo a Trapani, in seguito al quale è ripartita senza mezzi di soccorso.
“Voglio dirlo chiaro – prosegue – al ministro Piantedosi e alla presidente del Consiglio Meloni: salvare vite umane in mare è un dovere etico e un obbligo giuridico. Non ci impedirete di restare umani”.
Ore 14:21 – I militari della Capitaneria di Porto Empedocle, dopo lo sbarco dei 58 migranti salvati dall’equipaggio della ong Mare Jonio in acque internazionali, hanno controllato l’imbarcazione di Mediterranea Saving Humans ed è in fase di valutazione il fermo amministrativo e una sanzione da circa 4mila euro. L’imbarcazione sarebbe risultata essere priva di autorizzazioni dello Stato di bandiera, che è l’Italia per la Mare Jonio, oltre a violare il decreto Piantedosi che regola la gestione dei soccorsi in mare.
Ore 13:35 – L’ Ong Mediterranea Saving Humans ieri aveva ottenuto l’ordine di fare sbarcare i naufraghi a Napoli ma, dopo aver contestato la legittimità della decisione, specificando che la rotta sarebbe stata troppo distante dalla posizione esatta in cui si trovava la nave,l’Ong ha chiesto uno sbarco in un porto più vicino, così le è stato assegnato quello di Porto Empedocle. Prima dell’ok per lo sbarco a Porto Empedocle le autorità italiane hanno mandato alla Mare Jonio due motovedette che avrebbero dovuto scortare la nave fino a Napoli. I 58 naufraghi erano stati soccorsi in acque internazionali, in zona Sar tunisina, su segnalazione di Alarm Phone. Provengono da Zuara in Libia.
Ore 12:15 – Altri 57 migranti sono stati sbarcati a Lampedusa, dopo che le motovedette di Frontex hanno agganciato due barchini salpati da Sabratha e Garabulli in Libia. Sui natanti c’erano egiziani, eritrei, pakistani, siriani, bengalesi, iracheni e sudanesi che hanno riferito d’aver pagato da 5mila a 6mila dollari per la traversata. Salgono a 6, dall’alba, gli approdi su Lampedusa con un totale di 105 persone
Ore 10:15 – Sono 316 i migranti, al momento, presenti all’hotspot di contrada Caos a Porto Empedocle. Si tratta del gruppo che, su disposizione della prefettura di Agrigento, è stato trasferito ieri sera da Lampedusa con il traghetto di linea giunto all’alba a Porto Empedocle. I 316 stanno per essere spostati, a scaglioni, in altre strutture d’accoglienza della Sicilia e della penisola. Le quote di sistemazione sono state già definite e ripartite. Nella struttura di Porto Empedocle arriveranno adesso i 58 che sono in fase di sbarco dalla nave ong Mare Jonio. Anche loro stazioneranno il minor tempo possibile, solo per essere rifocillati e dar corso alle procedure di identificazione, fra le casette di contrada Caos.
Ore 09:30 – Inoltre, è in fase d’attracco alla banchina di Porto Empedocle la ong Mare Ionio a cui la direzione centrale dell’Immigrazione, ieri sera, ha assegnato il porto sicuro della città agrigentina. A bordo della “Mare Ionio” ci sono 58 migranti che, nelle scorse ore, erano stati salvati nel canale di Sicilia. Il gruppo, una volta sbarcato, verrà accolto e sottoposto all’iter per l’identificazione all’hotspot di contrada Caos.