Ha piovuto in Sicilia. In alcune zone anche con grande violenza. I danni sono ingenti in diverse aree dell’Isola. Ma gli invasi purtroppo continuano a rimanere vuoti. Maltempo e siccità. Due concetti solitamente agli antipodi ma che si ritrovano d’attualità nella terra di Trinacria. Un’isola circondata dal mare vive il paradosso di un’emergenza idrica che va avanti da mesi. A Palermo è recentemente partito un piano di razionamento che riguarda le periferie. A soffrire i maggiori patemi d’animo è l’entroterra, in particolare la provincia di Enna. Un’area che dipende quasi interamente dalla diga Ancipa, al momento a corto d’acqua. Qualcuno pensava che le piogge degli ultimi giorni avessero attenuato il problema. E invece sembra non essere così.
A ricostruire la situazione è il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Intervenuto ai microfoni de ilSicilia.it, il dirigente isolano spiega perché le precipitazioni arrivate nel weekend non sono state sufficienti a riempire gli invasi. “Purtroppo ha piovuto dove non serviva al fine del riempimento delle dighe. Sarebbe servita nei pressi dell’invaso Ancipa (Enna), dell’invaso Castello (Agrigento), della diga Rosamarina e Piana degli Albanesi (Palermo). Laghi che servono alle città per l’acqua potabile“.
Alcuni invasi non si possono riempire al massimo
Qualcuno però si chiede come sia possibile che, ad oggi, alcuni invasi non possano essere riempite fino al massimo delle propria capacità. A spiegarlo è proprio il capo della Protezione Civile Regionale. “Alcuni invasi non hanno le opere di messa in sicurezza e collaudo. Quindi non possono essere riempite fino al livello massimo. Ma non si tratta di impianti determinanti ai fini dell’emergenza idrica. Gli invasi più importanti sono Ancipa, Castello, Fanaco, Rosamarina, Poma, Scanzano e Piana degli Albanesi“. Cocina fa poi un passaggio sulle parole dell’ex presidente Nello Musumeci, il quale ha parlato della presenza di sabbia sui fondali delle dighe che ne impedirebbe un utilizzo alla massima potenza. “La Regione Siciliana ha già elaborato un piano e in parte lo sta attuando. Ciò non riguarda i dragaggi. Si è visto che fare queste operazioni è costosissimo. Non ne vale la pena. Occorre invece pulire e rimuovere il fango dalle opere di scarico di fondo. Ovvero quelle finalizzate alla sicurezza degl invasi e che consentono di innalzare i livelli d’acqua“.
Danni da maltempo, Cocina: “Bene emendamento in manovrina per nuove risorse”
Al di là dello stato degli invasi, le imponenti precipitazioni degli ultimi giorni hanno devastato diversi territori. “Ci sono stati danni notevoli nel comune di Licata. A Enna il fiume Dittaino è esondato. Ci sono stati criticità a Lipari e Ginostra. E nelle ultime ore anche il Messinese ha avuto danni“. Fatto per il quale Governo Regionale ha stanziato 2,8 milioni di euro durante la seduta di Giunta convocata ieri pomeriggio. Risorse alle quali si potrebbero aggiungere ulteriori fondi in sede di manovrina. Il provvedimento è all’analisi delle commissioni Ars. E proprio in questa sede è stato presentato un emendamento, a prima firma del deputato regionale della DC Ignazio Abbate, che prevede l’assegnazione di 10 milioni di euro per i territori maggiormente colpiti dal maltempo. Fatto che auspica lo stesso Salvo Cocina. “Sono stato convocato in commissione Affari Istituzionali dove ho illustrato le ragioni per le quali sono assolutamente d’accordo alla predisposizione di risorse necessarie a soddisfare le esigenze che arrivano dai territori colpiti dalle ultime alluvioni“.