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L'impegno delle istituzioni

Violenza di genere, una sfida culturale e sanitaria tra paura a denunciare e giovani carnefici CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 25 Novembre 2024

La violenza di genere resta un tema di drammatica attualità, non solo nelle cronache delle tragedie, ma anche nei numeri che continuano a raccontare una realtà complessa e spesso sommersa.

È quanto emerso dal convegno Oltre il silenzio: storie di donne resilienti”, organizzato dal Policlinico di Palermo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e svoltosi oggi, 25 novembre 2024. L’evento ha visto la partecipazione di docenti universitari, operatori sanitari, forze dell’ordine e associazioni, che si sono confrontati sul tema della prevenzione e del sostegno alle vittime.

“La violenza, specialmente quella contro le donne, è un fenomeno che nasce da un disagio profondo che coinvolge una parte significativa della popolazione, con un’incidenza crescente tra i giovani – evidenzia l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo – . Purtroppo, l’età media di chi commette reati così gravi si sta abbassando sempre di più. Questo deve preoccuparci e spingerci ad agire. Il nostro impegno come istituzioni deve mirare non solo alla cura fisica della persona, ma anche al benessere psicologico e complessivo. Una persona sta bene quando si sente bene, non solo fisicamente, ma anche mentalmente e socialmente. L’assessorato alla Salute è pienamente coinvolto in questa missione. Dobbiamo lavorare affinché il benessere della popolazione sia visto nella sua totalità, prendendo in carico il malessere psicologico e sociale che è spesso alla radice di certi comportamenti. È una sfida culturale e sanitaria che richiede collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti”.

L’Università

Le istituzioni, e in particolare l’Università, devono farsi promotrici di un cambiamento culturale profondo – prosegue Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo -. Noi abbiamo già avviato iniziative importanti, come la creazione di un provveditorato dedicato all’inclusione e alla parità di genere. Analizziamo e contrastiamo qualunque fenomeno che possa generare disuguaglianze, discriminazioni o atteggiamenti aggressivi, sia verso le donne che verso studenti, personale amministrativo e docente. Dobbiamo affrontare la questione della violenza come un tema culturale, insegnando ai ragazzi e alla comunità il valore del rispetto reciproco e della parità. È necessario creare una mentalità che prevenga questi fenomeni alla radice, non limitandosi a risolvere i singoli episodi. inoltre, come Ateneo, siamo in contatto costante con la Prefettura per monitorare questi fenomeni e intervenire rapidamente”.

Il Policlinico a supporto delle vittime

Al Policlinico, dall’inizio del 2024, si sono registrati 28 accessi di donne vittime di violenza, un dato inferiore rispetto ai 56 casi dell’anno precedente. Tuttavia, questa riduzione potrebbe non riflettere un calo effettivo degli episodi di violenza.

“Il Policlinico interviene con un approccio completo per supportare le donne vittime di violenza. Da un lato, garantiamo un’assistenza clinica e sanitaria di alto livello; dall’altro, siamo in grado di intercettare i bisogni più profondi, anche quelli meno immediatamente visibili. Grazie al nostro servizio di medicina legale, offriamo un aiuto che va oltre la semplice cura sanitaria, fornendo anche un riferimento per il territorio – sottolinea Maria Grazia Furnari, direttore generale del Policlinico -. Stiamo lavorando per istituire una nuova Unità Operativa di Psicologia Clinica, che si occuperà non solo delle pazienti ospitate in ospedale, ma anche di fornire supporto in altre strutture e sul territorio. L’obiettivo è quello di garantire un’assistenza integrata, che includa sia l’aspetto medico che quello psicologico e sociale”.

Molte vittime non denunciano per paura, stigma sociale o mancanza di fiducia – conclude Renato Venezia, direttore dell’unità operativa di Ginecologia e Ostetricia -. Vogliamo offrire un aiuto a 360 gradi, lavorando per prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme, supportando le vittime nel percorso di recupero e benessere, un’attività che i vede in prima linea da molto tempo e che si va sempre più a perfezionare”.

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