La Fondazione Campo Santo di Santo Spirito interviene sulla vicenda della defunta custodita in casa da 10 giorni nell’attesa di un loculo, la Fondazione Camposanto di Santo Spirito precisa che “il cimitero di Sant’Orsola è una struttura privata che, nonostante non abbia l’obbligo di garantire sepolture, ha sempre cercato di venire incontro alle esigenze della cittadinanza al massimo delle proprie possibilità”.
“I tempi di attesa per un loculo – prosegue la nota – possono variare in funzione del successo che hanno le estumulazioni programmate (non tutte le salme sono nelle condizioni stabilite per andare in ossario) e del numero di richieste che arrivano agli uffici della Fondazione. Mentre la camera mortuaria del camposanto può accogliere soltanto i defunti che hanno già una destinazione dentro il Sant’Orsola”.
“Quello delle famiglie costrette a tenere in casa salme in attesa di sepoltura è un problema che periodicamente emerge – si legge nella nota – e che scaturisce dalla generale carenza di sepolture in città. Anche nel 2018 si ebbero problemi analoghi, tanto che, su iniziativa del Comune, il 9 ottobre si giunse alla firma di un’intesa con la Fondazione Camposanto di Santo Spirito. L’obiettivo era garantire ai cittadini una soluzione adeguata per chi fosse in attesa di sepolture disponibili al S. Orsola. I punti salienti dell’accordo prevedevano, innanzitutto, la creazione di una camera mortuaria di transito al cimitero dei Rotoli con una capienza massima di 35 posti salma. In essa venivano ospitati solo i feretri di coloro che erano in attesa del loculo al camposanto di Sant’Orsola”.
“La Fondazione, dal suo canto, si impegnava a dare sistemazione a queste salme entro un massimo di 30 giorni dal deposito temporaneo al cimitero dei Rotoli. Si seguiva la lista d’attesa che aveva un criterio cronologico sulla base delle istanze di sepoltura che, tramite un apposito indirizzo e-mail dedicato, i familiari dovevano inviare alla Fondazione Camposanto di Santo Spirito entro 48 ore dal decesso. Il Comune, seguendo la stessa lista d’attesa, ammetteva alla suddetta camera mortuaria solo le salme per le quali era stata richiesta sepoltura alla Fondazione. Dal servizio erano esclusi i defunti che fossero stati già sepolti con inumazione o tumulazione in altre strutture cimiteriali”.
“La Fondazione ha continuato ad applicare quell’intesa sino a quando, nel 2019, il Comune le ha comunicato, con una nota via pec, la dismissione della sala mortuaria di transito ai Rotoli. Da allora, si è proseguito come prima dell’accordo: le richieste di sepoltura che giungono entro le 48 ore dal decesso vengono tutte evase in ordine d’arrivo dagli uffici della Fondazione – conclude la nota -, ma sempre nei tempi e nei limiti dettati dall’andamento delle estumulazioni che si svolgono regolarmente ogni settimana”.