Non solo la Finanziaria regionale. Anche a livello nazionale proseguono i lavori per redigere la Manovra di fine anno. Tra le novità alcune riguardano il Ponte sullo Stretto, con nuovi fondi in arrivo.
Nel fascicolo delle proposte di modifica alla Manovra dei gruppi, riformulate dal governo per l’approvazione, risulta infatti anche un emendamento della Lega che incrementa complessivamente di 1,4 miliardi, rispetto agli 11,6 miliardi previsti dalla scorsa legge di bilancio, la dote per l’infrastruttura fino al 2032. Si tratta, però, di una cifra inferiore rispetto ai 3 miliardi inizialmente ipotizzati nell’emendamento a firma del capogruppo leghista Riccardo Molinari.
“Il progetto di Collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria è stato sottoposto a procedure di impatto ambientale ai sensi della “Legge Obiettivo”, la quale prevede valutazioni sui diversi stadi di affinamento progettuale, il che lascia pochi margini a carenze istruttorie e, piuttosto, guida l’amministrazione verso l’elaborazione di un quadro tanto dettagliato per ciascuna fase progettuale quanto esaustivo degli impatti ambientali complessivi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto al question time alla Camera.
“Il grado di dettaglio degli approfondimenti svolti – ha proseguito il ministro – è ben riscontrabile dai dati esposti dagli interroganti, dalle 62 condizioni ambientali relative alle diverse fasi progettuali, a cui è stato subordinato il parere positivo di compatibilità ambientale; al parere negativo espresso con riferimento alla Valutazione di Incidenza Appropriata di Livello II per gli specifici siti classificati come Zone di protezione speciale (ZPS) e Zona speciale di conservazione (ZSC) richiamati nell’interrogazione. Inoltre, in relazione al predetto parere di Vinca Appropriata di Livello II, evidenzio che la valutazione di compatibilità ambientale è condizionata, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia, anche all’esito della fase III della Valutazione di Incidenza stessa, da realizzarsi prima dell’approvazione del progetto esecutivo”.
Pichetto ha aggiunto che “il parere espresso dalla Commissione, quale atto ‘meramente’ endoprocedimentale, è stato trasmesso agli altri numerosi soggetti coinvolti nel procedimento, che potranno dare seguito alle proprie attribuzioni, nell’ambito della valutazione di progetti dall’elevata complessità, come nel caso di specie”. Il ministro ha infine sottolineato “come rientri nella sfera delle attribuzioni delle strutture amministrative compiere simili valutazioni. Verificato che non si producano sacrifici degli indirizzi di tutela ambientale, non spetta, di regola, all’autorità politica assumere le valutazioni in questione”.
LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE
“Salvini si fa il regalo di Natale: in un nuovo emendamento alla legge di bilancio nei prossimi anni alle infrastrutture vengono sottratti fondi per finanziare il Ponte sullo stretto. Opera inutile, costosa e pericolosa che oggi viene finanziata con risorse che potevano essere utilizzate per strade, ferrovie e infrastrutture diffuse“. Lo dichiara Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Non esistono ponti al mondo a campata unica così lunghi. Con un pilone immerso in una falda sismica. I nodi rilevanti su deformabilità e percorribilità del ponte non sono mai stati sciolti eppure siamo alla follia. Il governo considera strategiche solo le opere ciclopiche come il ponte sullo stretto: altri miliardi di euro presi dal fondo delle opere strategiche ‘razziate’ per il Ponte. E’ una manovra contro il Paese“. Ha invece sottolineato Marco Grimaldi, capogruppo di Avs nella commissione Bilancio.
“Nella Legge di bilancio che ha tenuto la Commissione in un limbo per quasi 5 giorni sull’emendamento che aumenta il trattamento economico dei ministri non eletti, misura di urgenza assoluta per il Paese, si prosegue il saccheggio del Fondo sviluppo e coesione a favore del Ponte sullo Stretto di Messina, che non migliorerà il gap infrastrutturale della Sicilia e le difficoltà dei siciliani. Con una delle tante riformulazioni, per prima cosa la dotazione dell’opera sale da 11,6 a 13,1 miliardi di euro, di conseguenza 1,5 miliardi in più. Ma soprattutto 6,1 miliardi su 13,1 vengono letteralmente saccheggiati dal Fondo sviluppo e coesione, che in realtà dovrebbero andare a finanziare opere infrastrutturali veramente utili al Mezzogiorno. E’ inaccettabile che il Fondo venga sempre più utilizzato come bancomat per le sciagurate vetrine e i capricci del ministro Salvini“. Lo comunica in una nota Ida Carmina, componente M5S della Commissione bilancio della Camera.