Andamento lento all’Assemblea Regionale Siciliana sulla legge Finanziaria. A Sala d’Ercole i lavori si sono impantanati già nelle fasi iniziali, ovvero sull’emendamento con il quale il centrodestra puntava ad elevare di 350.000 euro il fondo per le spese di rappresentanza della presidenza dell’Ars. Una questione sulla quale, dalle opposizioni, è arrivata la richiesta di voto segreto. Un ombrello che ha mandato sotto la maggioranza, ridotta a soli 24 voti favorevoli. Un chiaro segno che ci sono ancora malumori da dissipare all’interno della coalizione a sostegno del presidente Renato Schifani. Attualmente, i lavori d’aula risultano sospesi.
Ok a bilancio consolidato, sbloccate 256 assunzioni nella pubblica amministrazione
In mattinata invece è arrivato l’ok su due documenti propedeutici alla legge di stabilità, ovvero il bilancio consolidato e il bilancio interno dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il primo documento, in particolare, era parecchio atteso visto che dallo stesso dipendevano le 256 assunzioni all’interno della macchina burocratica di Palazzo dei Normanni e di Palazzo d’Orleans.
Nel pomeriggio sono già partite le prime lettere dagli uffici regionali per avviare le procedure per l’ingresso di nuovo personale. Inoltre, con le somme previste, la Regione potrà bandire due nuovi concorsi già autorizzati per quanto riguarda la selezione di 63 figure con competenze economico-finanziarie di categoria D da collocare nei vari dipartimenti regionali, altre 16 con mansioni di controllo di gestione sempre di categoria D. Concorsi che saranno banditi entro il mese di febbraio 2025. In più le procedure concorsuali si amplieranno per la ricerca di ulteriori 100 figure di categoria D e con altre competenze professionali.
Manovra di stabilità oltre 700 milioni con tesoretto
Ammonterebbe a oltre 700 milioni di euro la manovra di stabilità che l’Ars ha cominciato a votare questo pomeriggio, approvando il primo articolo per poi sospendere la seduta e rinviarla a domani a mezzogiorno. Dai corridoi di Palazzo dei Normanni filtra che ai 450 milioni iniziali del governo stanziati finanziare il testo base si aggiungerebbe un tesoretto di altri 250/300 milioni di euro che servirà a finanziare le norme parlamentari e altri aggiuntivi del governo che dovrebbero confluire in maxi emendamenti.
Ma la vera partita si giocherebbe il prossimo anno, grazie agli incassi che l’Economia prevede dalle entrate tributarie e fiscali: si vocifera già di un maxi assestamento di bilancio e dell’azzeramento del disavanzo della Regione.