Aria di cambiamenti in casa Palermo? La presenza e le parole del ds De Sanctis in conferenza stampa, al termine del match contro il Bari, aprono la porta a nuovi scenari, ma le contestazioni al triplice fischio dell’arbitro non lasciano scampo a interpretazioni.
Non è bastato il successo contro il Bari (CLICCA QUI) e probabilmente non basterà una buona prestazione a Cittadella per rinsaldare il legame divenuto sempre più fragile tra i tifosi e la dirigenza rosanero. La delusione per un girone di andata decisamente al di sotto delle aspettative è probabilmente l’unico vero anello di congiunzione tra le parti.
Un ruolo fondamentale sarà ricoperto dal mercato di gennaio: “chiarezza” sarà la parola d’ordine. Far luce sulle “questioni irrisolte” sarà infatti il primo passo da compiere. Brunori, che proprio in occasione del boxing day potrebbe aver disputato la sua ultima in maglia rosanero, non è l’unico. Saric, dato per partente a pochi istanti dal gong finale del calciomercato estivo, è certamente in cima alla lista, seguito da un Gomes che, nonostante la crescita esponenziale dei primi mesi, non ha più trovato spazio tra le gerarchie di Dionisi. Casi a parte sono invece i “dimenticati” Buttaro e Peda, ai quali potrebbero aggiungersi Appuah e Vasic, così da accumulare minuti sulle gambe, ma lontani dal capoluogo siciliano.
Una cosa è certa: ad ogni uscita corrisponderà una nuova entrata, niente di più e niente di meno. E tra i primi acquisti potrebbe spiccare un nuovo difensore, vista la rescissione anticipata di Lucioni e il posto vacante lasciato. Un innesto che potrebbe così inserirsi tra le linee della contraddittoria retroguardia rosanero, seconda difesa del campionato, ma mai capace di apparire stabile e solida. Incertezze che inevitabilmente si ripercuotono su un giovane portiere, con poco esperienza alle spalle, come Desplanches. Tutti difetti emersi con chiarezza contro i biancorossi e confermati al termine dei novanta minuti con lo sfogo emotivo proprio del portiere azzurro, nonostante la buona prestazione sfoggiata.
La vittoria con i pugliesi ha permesso di tirare un lungo e profondo sospiro di sollievo alla compagine rosa, che al contrario sarebbe rovinosamente scivolata in un soffocante vortice nero, ad un solo punto dalla zona rossa dei playout, compromettendo anche la posizione di mister Dionisi. Una panchina che, in realtà, non è ancora ben salda e proprio il Tombolato potrebbe rifilare un brutto scherzetto al tecnico toscano. Costretto a sgomitando nel mucchio, il club di viale del Fante chiude così il 2024 nella speranza di poter acciuffare e aggiungere all’attuale bottino quanti più punti possibili, come trampolino di lancio per il 2025, ma soprattutto in vista di un imprevedibile girone di ritorno.
La “bestia nera” Cittadella, trainata dal “cecchino” Pandolfi, già a segno non solo nel dodicesimo turno, ma anche nel corso della passata stagione, sia in casa sia in trasferta, attende il Palermo al varco. I granata provengono da due vittorie consecutive, quest’ultimo un piccolo obiettivo stagionale non ancora raggiunto dai rosanero. I successi contro Reggiana e Sudtirol hanno permesso ai veneti di sollevarsi dai bassifondi della classifica e scrollarsi di dosso l’ultimo posto.
Chissà che per la squadra di mister Dionisi non sia la volta buona anche per spezzare l’incantesimo che ormai da anni vede la formazione rosa in estremo affanno e difficoltà contro le varie “Cenerentola” della cadetteria.