La siccità non ha dato tregua e il 2024 in Sicilia sarà ricordato come l’anno con le condizioni di siccità estrema, per i conseguenti razionamenti idrici e per i gravi danni ai sistemi agricoli e turistici regionali.
Nello specifico, come abbiamo visto (clicca qui) l’andamento delle piogge del mese di dicembre 2024 ha ulteriormente accentuato le differenze nei bilanci pluviometrici delle diverse aree della regione, componendo un quadro sempre più differenziato. Il caldo prolungato ha colpito l’Isola con maggiore frequenza, facendo evaporare l’acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici e per gli agricoltori e i cittadini è stato pesante sopportare mesi di restrizione idriche.
Sono state continue le proteste e i sit-in per cercare di risolvere la situazione, che hanno interessato soprattutto gli agricoltori. I numeri parlano, le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. La nostra terra ha avuto poche speranze di vedere un barlume di luce anche nei prossimi anni. Una crisi che è diventata ormai strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.
L’Ancipa, come abbiamo visto, è sicuramente il caso più lampante, fino a quando non sono arrivate le piogge. Ad oggi siamo riusciti a superare i 9 milioni di metri cubi di acqua grazie alle piogge, sia pur modeste, riuscendo così a riprendere i volumi tipici della stagione invernale. Un livello che è destinato a crescere con lo scioglimento della neve. L’arrivo delle piogge, infatti, sta contribuendo ad aumentare la disponibilità di acqua, consentendo adesso alla Cabina di regia di esprimere il parere favorevole all’aumento dell’erogazione idrica.
“Le previsioni che hanno condotto alle scelte strategiche operate ed alle conseguenti restrizioni nei prelievi, imposte dalla cabina di regia a marzo e ad agosto, al fine di prolungare la vita utile di Ancipa fino a questo periodo, solitamente caratterizzato da precipitazioni, si sono, dunque, rivelate corrette “, aveva detto il dirigente della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina. “Tuttavia la quantità di acqua invasata non è ottimale e pertanto bisogna monitorare i consumi e gli apporti dovuti alle piogge e ai pozzi. Permane l’emergenza idrica. Non si può abbassare la guardia”.
Ad Enna e nei comuni limitrofi le turnazioni di prelievi di acqua si sono ridotti in 3 e 4 giorni. L’intento di contrarre le turnazioni e renderle meglio sopportabili dalla popolazione, almeno ad Enna questo è avvenuto.
Nonostante il miglioramento della situazione, la task force contro l’emergenza siccità ricorda che permane la carenza di pioggia e di acqua e che, pertanto, occorre procedere con cautela nell’aumentare le erogazioni, per non pregiudicare una idonea riserva idrica.
Nei prossimi giorni si potrà effettivamente testare il raggiungimento dell’esito sperato.