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La situazione

Diga Ancipa: il serbatoio continua a riempirsi, ma la Sicilia non può ancora dormire sonni tranquilli

venerdì 10 Gennaio 2025
Invaso Ancipa

La siccità non ha dato tregua e il 2024 in Sicilia sarà ricordato come l’anno con le condizioni di siccità estrema, per i conseguenti razionamenti idrici e per i gravi danni ai sistemi agricoli e turistici regionali.

Nello specifico, come abbiamo visto (clicca qui) l’andamento delle piogge del mese di dicembre 2024 ha ulteriormente accentuato le differenze nei bilanci pluviometrici delle diverse aree della regione, componendo un quadro sempre più differenziato. Il caldo prolungato ha colpito l’Isola con maggiore frequenza, facendo evaporare l’acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici e per gli agricoltori e i cittadini è stato pesante sopportare mesi di restrizione idriche.

Sono state continue le proteste e i sit-in per cercare di risolvere la situazione, che hanno interessato soprattutto gli agricoltori. I numeri parlano, le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. La nostra terra ha avuto poche speranze di vedere un barlume di luce anche nei prossimi anni. Una crisi che è diventata ormai strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.

L’Ancipa, come abbiamo visto, è sicuramente il caso più lampante, fino a quando non sono arrivate le piogge. Ad oggi siamo riusciti a superare i 9 milioni di metri cubi di acqua grazie alle piogge, sia pur modeste, riuscendo così a riprendere i volumi tipici della stagione invernale. Un livello che è destinato a crescere con lo scioglimento della neve. L’arrivo delle piogge, infatti, sta contribuendo ad aumentare la disponibilità di acqua, consentendo adesso alla Cabina di regia di esprimere il parere favorevole all’aumento dell’erogazione idrica.

Salvo Cocina, capo protezione civile regionale
Salvatore Cocina

“Le previsioni che hanno condotto alle scelte strategiche operate ed alle conseguenti restrizioni nei prelievi, imposte dalla cabina di regia a marzo e ad agosto, al fine di prolungare la vita utile di Ancipa fino a questo periodo, solitamente caratterizzato da precipitazioni, si sono, dunque, rivelate corrette “, aveva detto il dirigente della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina. “Tuttavia la quantità di acqua invasata non è ottimale e pertanto bisogna monitorare i consumi e gli apporti dovuti alle piogge e ai pozzi. Permane l’emergenza idrica. Non si può abbassare la guardia”.

Con il maggior volume di acqua presente nell’invaso in provincia di Enna, prossimo a ritornare ai livelli ordinari, la Cabina di regia aveva ritenuto possibile aumentare le erogazioni di acqua per circa 40 litri al secondo per i cinque Comuni dell’Ennese serviti, per le città di Enna e Caltanissetta e per San Cataldo.
L’anno scorso, in questo periodo, per esempio, il bacino aveva una disponibilità di circa 11 milioni di mc, ma era soggetto a un prelievo molto forte di 700 litri al secondo, pari a 60 mila metri cubi al giorno e 1,8 milioni di metri cubi al mese. A marzo 2024, con il presentarsi della crisi idrica, il prelievo fu ridotto dall’Autorità di bacino regionale a 500 litri al secondo; a luglio, la Cabina di regia regionale impose la riduzione del prelievo di oltre la metà. Senza questa decisione, che aveva visto l’opposizione di Comuni, Ati e gestori, le risorse dell’Ancipa si sarebbero esaurite già a metà dello scorso settembre, lasciando senz’acqua i Comuni dipendenti dall’invaso e che non avevano sufficienti fonti alternative. 
Grazie alle ultime piogge si è notevolmente incrementata la disponibilità nell’invaso, ciò ha consentito alla fine dell’anno (tra il 29 e il 30 dicembre) l’incremento del prelievo in modo tale da ridurre le turnazioni dei comuni. Questo è servito per alleviare una situazione pesante da sopportare.
Ad oggi la situazione è monitorata, in qualunque momento si possono prendere decisioni differenti, in funzione di ciò che succederà, il periodo in cui si scrivono le sorti della prossima stagione.
Dal suo insediamento nel maggio scorso, l’organismo voluto dal presidente della Regione Renato Schifani ha previsto l’attivazione di decine di nuovi pozzi e la riparazione di perdite sulle condotte, interventi finanziati dalla Protezione civile nazionale e regionale per decine di milioni di euro. 
Tali interventi coordinati dalla Cabina di regia e realizzati da Siciliacque, Caltaqua, Acquaenna e da alcuni sindaci più attivi, hanno dato un apporto aggiuntivo di circa il 40% alla dotazione idrica ordinaria. In tal modo è stato possibile mitigare l’emergenza grave e il servizio idrico.
Questo quindi ha risollevato in parte una situazione che ormai era ai minimi, buona parte dei comuni che erano già da prima alimentati dall’Ancipa erano stati dislacciati e venivano alimentati con le risorse idriche provenienti dai nuovi pozzi, dalle nuove sorgenti, dalle nuove interconnessioni, cioè con altra acqua che non fosse quella del serbatoio Ancipa.
Il serbatoio continua ad incrementare il suo livello giorno dopo giorno, ancora ora incamera acqua grazie alle piogge prima di Natale e alla neve caduta sui Nebrodi. Ma non siamo ancora in condizioni quantitative che possono farci dormire sonni tranquilli, il serbatoio è riempito un po’ meno di un terzo. Un quantitativo d’acqua che ci ha consentito di allentare la morsa pur essendo molto rigidi nei prelievi che non sono quelli usuali, sono inferiori.

Ad Enna e nei comuni limitrofi le turnazioni di prelievi di acqua si sono ridotti in 3 e 4 giorni. L’intento di contrarre le turnazioni e renderle meglio sopportabili dalla popolazione, almeno ad Enna questo è avvenuto.

Nonostante il miglioramento della situazione, la task force contro l’emergenza siccità ricorda che permane la carenza di pioggia e di acqua e che, pertanto, occorre procedere con cautela nell’aumentare le erogazioni, per non pregiudicare una idonea riserva idrica.

Nei prossimi giorni si potrà effettivamente testare il raggiungimento dell’esito sperato.

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