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I lavori a Sala d'Ercole

L’emendamento su Messina blocca il ddl Turismo, passa la norma per compensazioni ai Comuni con discariche

mercoledì 29 Gennaio 2025
Ars, frame diretta Ars Sicilia

Nulla di fatto all’Ars sul ddl Turismo. L’approvazione del testo proposto dal presidente della V Commissione Fabrizio Ferrara sembrava cosa fatta. E invece l’aula si è impantanata sul più bello, ovvero sull’ultimo emendamento governativo che puntava a destinare circa 500.000 euro per gli eventi relativi alla ricorrenza del 70° anniversario dalla firma della convenzione di Messina. Uno dei primi passi mossi dall’Unione Europea. O per meglio dire dall’allora CECA. Ma i buoni propositi si sono scontrati con le barricate alzate dalle opposizioni, in particolare dal M5S e  dal Partito Democratico.

Passa la norma sui rimborsi ai Comuni sedi di discariche

Ben diverso l’iter che ha portato all’approvazione del disegno di legge relativo alle compensazioni economiche per quei comuni che vantano la presenza di discariche sul proprio territorio. Votato all’unanimità in particolare un emendamento, a firma dei deputati Nuccio Di Paola (M5S) e Giuseppe Carta (MpA) con il quale si innalza al 35% la quota delle royalties da destinare a titolo di rimborso non solo alle città sede degli impianti ma anche a tutti quei comuni limitrofi che subiscono i problemi derivanti dalla presenza di simili strutture

Diamo un’importante risposta concreta alle esigenze dei comuni siciliani – spiega Nuccio Di Paolache quotidianamente fanno i conti con l’emergenza rifiuti senza gravare sulle tasche dei cittadini, trattandosi di un trasferimento di fondi dalla Regione ai Comuni interessati che potranno beneficiare di un maggiore ristoro rispetto a quello originariamente proposto dal Governo Schifani. Mentre Schifani e il suo governo sono impegnati a fare propaganda raccontando la favola degli inceneritori – che se va bene saranno pronti tra 6, 7 anni – il M5S Sicilia da opposizione incide e risponde concretamente alle esigenze dei siciliani”.

L’emendamento sulla convenzione di Messina blocca il ddl Turismo

Sembrava fatta anche per il disegno di legge relativo alla riforma del Turismo. In aula, così come avvenuto ieri, tutto si stava svolgendo all’insegna della condivisione fra maggioranza ed opposizione. Al di là di alcune differenze di visione su alcuni emendamenti governativi, come quello sugli affittacamere, tutto faceva pensare ad un’approvazione in giornata. E invece l’atto si è arenato sull’ultima proposta di modifica presentata dal Governo, ovvero un emendamento aggiuntivo con il quale si destinava circa 500.000 euro per celebrare la ricorrenza del 70° anniversario dalla firma della convenzione di Messina.

Il sostegno alla proposta di Sud Chiama Nord

La norma doveva essere inserita all’interno dell’ultima legge di stabilità, in particolare fra le pieghe del maxi-emendamento. Ma come avvenuto per tante altre proposte, la stessa è stata rimandata al disegno di legge 738, ovvero al famoso Collegato. Il testo però è ancora fermo in commissione e, secondo fonti d’aula, potrebbe richiedere ancora qualche settimana prima di essere trattato in aula.

Fatto incompatibile, a livello temporale, con le necessità logistiche dell’evento. Concetto ribadito anche da esponenti delle opposizioni, come il deputato regionale di Sud Chiama Nord Cateno De Luca. “All’evento si prospetta la partecipazione dei 27 ministri degli esteri dell’UE, più gli 8 dai paesi che vogliono entrare nell’Unione Europea. E’ stata chiesta perfino la presenza del presidente della Repubblica. L’evento si aprirà a Taormina e si chiuderà a Messina. C’è la necessità di dotare le location dei mezzi necessari. Tutto deve essere fatto entro fine febbraio. Si è discusso con il presidente della Regione di agganciare questo emendamento al testo. Chiedo ai colleghi di soprassedere agli aspetti procedurali normali, in modo da onorare gli impegni assunti“.

Critiche le opposizioni, tutto rinviato a febbraio

Ma non tutti si sono rivelati concordi sulla proposta. Il coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola ha dichiarato: “Pur comprendendo l’importanza dell’evento, sarebbe meglio spostarlo in un altro disegno di legge“. Ben più duro l’atteggiamento del Partito Democratico. Fra i Dem si è sollevato un coro unanime sulla necessità di evitare emendamenti che prevedessero un impegno di spesa su disegni di legge di ampia condivisione, come il ddl Turismo. Fatto a cui è seguita una lunga sospensione per cercare una quadra, poi non trovata. Tutto rinviato almeno alla fine della prima decade di febbraio. L’aula si è aggiornata infatti a giorno 4, ma la stessa risulta convocata per attività ispettive.

 

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