“La sugar tax è una tassa che colpisce anche le imprese del settore agrumicolo che forniscono materie prime alle industrie di trasformazione in succhi. Il governo farebbe bene a rinviare l’entrata in vigore della misura, prevista per luglio 2025, e a valutare per il futuro un cambio di rotta su questa tassa dannosa per il settore agroalimentare e inutile ai fini della salute dei consumatori, che invece andrebbero educati a un consumo consapevole“, così la presidente del Distretto produttivo agrumi di Sicilia, Federica Argentati.
“Con gli imprenditori agricoli già costretti a cedere il prodotto per la trasformazione in succhi a prezzi non sempre remunerativi, l’introduzione della sugar tax sarebbe un colpo molto duro per tante piccole aziende che si troverebbero a fronteggiare richieste di prezzi ancora più bassi e non redditizi, da parte delle industrie di trasformazione“, aggiunge Argentati.
“I nostri associati – conclude Argentati – tra cui, oltre ai produttori di agrumi, figurano anche imprese di produzione di bibite agli agrumi come la siciliana Sibat Tomarchio, ma anche industrie di trasformazione, sono preoccupati per le notizie trapelate negli ultimi giorni che vedrebbero il governo orientato a non concedere il rinvio dell’entrata in vigore di questa tassa che colpisce il made in Italy e anche la filiera agrumicola. Per questi motivi chiediamo al governo, al parlamento e a tutte le forze politiche che l’entrata in vigore della Sugar Tax sia rinviata e che dopo il rinvio si convochino tutte le componenti interessate per ascoltarne le proposte e cambiare logica rispetto a una tassa che in altri Paesi europei (Danimarca, Norvegia, Islanda, Portogallo, Francia) è già stata cancellata o profondamente modificata“.