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Verso le elezioni

Europee, banco di prova per la guida del centrosinistra? Di Paola: “In Sicilia il M5s rivendica la leadership”

martedì 23 Aprile 2024

Le Europee saranno un test importante per il M5s siciliano che lavora a passo spedito sul territorio. L’obiettivo è certamente mantenere i due seggi a Bruxelles, ma va anche detto che la corsa verso Strasburgo delll’8 e del 9 giugno sarà un banco di prova per consolidare il consenso e non solo. I risultati alle urne saranno determinanti per rivendicare la leadership nella guida della coalizione di centrosinistra a fronte di una competizione con il Pd di Elly Schlein. Un traguardo che il leader nazionale Giuseppe Conte non ha mai accantonato.

“Auspico di mantenere i due seggi, inoltre a livello regionale, conservare una percentuale al di sopra di quella nazionale per noi sarebbe un importante risultato. Se ad esempio il movimento è attestato intorno al 14% su scala nazionale, è ovvio che se in Sicilia superiamo quella soglia, raggiungiamo un ulteriore traguardo. C’è sempre una partita da giocare in cui tutti cercano di prendere più voti, una partita interna per quanto riguarda il campo alternativo alla destra che stiamo costruendo. C’è una partita che riguarda la leadership e il M5s se la vuole giocare in Sicilia con un percorso di coalizione che aggreghi le forze accomunate dagli stessi obiettivi. Per battere le destre bisogna avere un progetto di aggregazione. E’ ovvio che questa volta la rivendicheremo”. Così annuncia il coordinatore del M5s in Sicilia Nuccio Di Paola.

“In Sicilia il M5s è sempre stato molto avanti rispetto agli altri partiti e se anche quest’anno dovesse attestarsi un consenso più elevato rispetto a quello di altre forze alternative alla destra quali Pd e Sud chiama Nord, diventiamo centrali nella costruzione di un progetto condiviso da tutti i siciliani che quindi danno un segnale. La situazione è diversa a Roma. Poi, le Europee nel corso degli anni sono state per il M5s un tallone d’Achille perché va a votare meno gente. Oggi i sondaggi danno un’affluenza del 60% degli aventi diritto”.

La replica dell’alleanza giallo-rossa non è esclusa in Sicilia e i presupposti per ricucire lo strappo del “campo largo” potrebbero maturare in vista delle amministrative e, probabilmente, dopo le Europee.

“Le coalizioni non si costruiscono in provetta, si parte dai territori mettendo a fuoco le tematiche e percorsi di condivisione. Nel modello Gela uniamo tutto il fronte e facciamo una coalizione all’interno di liste civiche dove ci sono insieme M5s, Pd e Sud chiama Nord. In altre città questo percorso non si è creato e, invece, dobbiamo colmare queste differenze. Il M5s è maggiormente maturo rispetto agli altri partiti: se nei territori sposiamo delle questioni condivise e siamo dalla stessa parte, senza pugnalarsi alle spalle, allora possiamo andare a governare insieme nei comuni. La destra sta prendendo tutte le regioni, dobbiamo fare e si deve fare squadra. In questa fase il M5s presenterà il suo progetto che è chiaro e puntuale a vantaggio della Sicilia che si va spopolando”.

La campagna elettorale dei pentastellati per le Europee non è iniziata ieri.

“Vedo ampia partecipazione sul territorio, vedremo se questa si trasformerà in voti. Nel simbolo è stata inserita la parola pace. Stiamo dando un segnale che vuole porre fine ai venti di guerra e tenere alta l’attenzione sul tema della legalità soprattutto dopo le ultime vicende”.

Oltre alla partecipazione e alla legalità, il lavoro è sempre posto come primo punto all’ordine del giorno.

“Il governo di destra ha scippato alla Sicilia tre cose importanti: il miliardo di meno all’anno per il reddito di cittadinanza. I siciliani non riescono a spendere perché sono in grande difficoltà. Quelle risorse venivano comunque spese dai percettori della misura, risorse spostate da altre parti e a favore di altre regioni. Il super bonus del 110% che ci permetteva di rilanciare l’edilizia siciliana. Registriamo tantissimi disoccupati in questo campo. Infine, 1,3 miliardi che in questo momento sono stati bloccati per il ponte sullo Stretto i quali potevano essere spesi per ammodernare le nostre infrastrutture, come strade e ferrovie, e per l’agricoltura. Soldi di cui la Sicilia è stata privata in un solo anno e mezzo di governo di destra, nessuna riforma è stata fatta a vantaggio della Regione Siciliana. Tolte queste misure, non sono state previste altre alternative. Dobbiamo dare un segnale forte adesso, per questo chiediamo un sussulto alle Europee da parte dei siciliani”.

La lista dei candidati nelle Isole non è ancora definita. Si è concluso ieri alle 22.00 il secondo turno di votazione delle proposte di autocandidatura per la composizione delle liste circoscrizionali del MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni europee. Hanno votato 23.744 iscritti che hanno espresso, complessivamente, 39.298 preferenze. Il 26 aprile ci sarà una nuova votazione sui candidati che il leader pentastellato Giuseppe Conte sta inserendo all’interno della rosa dei nomi. Nella circoscrizione Isole, se il secondo turno andrà per il meglio, verranno scritti in lista Giuseppe Antoci, l’ex presidente del parco dei Nebrodi e la sarda Cinzia Pilo. A questi due nomi si aggiungono per la provincia di Palermo l’ex sindaco di Bagheria Patrizio Cinque e il consigliere comunale di Palermo Antonio Randazzo. Il sardo Matteo Porcu, Antonella Di Prima della provincia di Agrigento, Virginia Farruggia della provincia di Caltanissetta e Matilde Montaudo della provincia di Catania. Per tutti loro l’ultima ratifica spetta al presidente del M5s.

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