La tanto attesa riunione di maggioranza c’è stata, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Continuano le analisi sulla futura convenzione sullo stadio Renzo Barbera. Da un lato c’è il club rosanero, dall’altro il Consiglio comunale di Palermo. In mezzo, a fare da pivot, l’Amministrazione. L’obiettivo è quello di varare l’atto in tempo utile per evitare disagi ai tifosi, attendendo serenamente il collaudo dell’impianto di viale del Fante. Il tempo, però, inizia ad essere inclemente.
Una convenzione ancora da “colorare”
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Febbraio è praticamente passato indenne e la bozza è rimasta tale (CLICCA QUI), anche se all’interno di Palazzo Comitini, sede pro tempore del Consiglio Comunale, il terreno di gioco sembra più delineato. Volendo usare una metafora calcistica, visto che siamo in tema, rimangono da tracciare le linee del campo e da posizionare le porte. Insomma, non un lavoro da poco, ma nemmeno una procedura così lunga rispetto alla redazione dell’intero atto. In pratica, la convenzione va “colorata”. Ovvero vanno definiti alcuni aspetti chiave del documento, come ad esempio il canone complessivo, la concessione di alcuni beni di proprietà del Comune e i relativi progetti futuri sullo stadio e sulle aree accessorie.
Equilibri fragili in Consiglio comunale
Un tema, quest’ultimo, molto sentito all’interno dei palazzi della politica. Tanto che, qualche occhio attento del Consiglio comunale, non ha potuto fare a meno di notare l’assenza di grossi pezzi della maggioranza (in particolare in Fratelli d’Italia) sulla delibera relativa alla presa d’atto per il rilancio della Favorita. Un pacchetto nel quale rientravano anche alcune aree interessate dalla bozza di convenzione, come ad esempio l’ex campo Rom.
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La tensione è palpabile. Fratelli d’Italia e M5S spingono per una trattazione veloce dell’atto. Altri invece vogliono rifletterci sopra. Ciò anche alla luce di alcuni atti importanti da trattare, a cominciare dai documenti propedeutici al bilancio di previsione 2025-27. Insomma, il problema è principalmente uno: trovare l’accordo. A tal proposito, rimane intenzione del presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo realizzare un’ulteriore conferenza dei capigruppo per cercare un accordo preliminare, in modo da evitare troppe lungaggini in aula. Alcuni partiti d’opposizione si dicono disponibili, altri vorrebbero spostare il dibattito direttamente in aula. In ogni caso, l’obiettivo della maggioranza sarebbe quello di consegnare la nuova convenzione entro la prima metà di marzo. Ciò in modo da consegnare il documento nelle mani del Palermo calcio, per potere avviare il tanto atteso rilancio dell’impianto.
La questione campetti
Parallelamente, sul tavolo dei rapporti fra il Comune e la società rosanero c’è un’altra questione irrisolta, ovvero la realizzazione dei dieci campi dal calcio sottoscritta a New York. Ad aprile 2024, infatti, l’assessore comunale allo Sport Alessandro Anello e l’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta avevano incontrato, presso la sede del New York City Football Club, Paul Jeffries, direttore esecutivo della Fondazione del City Group che si occupa di progetti di sviluppo comunitario. Il progetto prevedeva la realizzazione di dieci campetti, da realizzare progressivamente e con due o tre prime aree da realizzare come progetto pilota.
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Ad oggi, l’Amministrazione Comunale e le relative commissioni consiliari hanno lavorato sotto traccia per individuare le aree di possibile interesse. Nei mesi scorsi, l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi aveva proposto, di concerto con la commissione Urbanistica, una trentina zone potenzialmente utili ad ospitare uno dei campetti in questione. Un elenco, che già lo scorso agosto ilSicilia.it aveva anticipato (CLICCA QUI), in cui rientrava ad esempio l’area di via Alberto Verdinois, posta all’interno del quartiere Villaggio Santa Rosalia.
Rispetto al gruppo di aree individuate, per alcune c’è da espletare dei passaggi burocratici preliminari. Fatto che non permette di ufficializzarle come zone da inserire nel progetto. Per altre, invece, sono nati problemi relativi alla proprietà dei terreni: alcune in mano ai privati, altre di pertinenza dell’Agenzia dei Beni Confiscati e altre ancora di competenza dello Iacp, l’Istituto autonomo case popolare. Proprio con l’organo di gestione regionale il club rosanero starebbe provando ad avere un’ulteriore interlocuzione rispetto a quella avuta con l’Amministrazione comunale.